Il Bologna di Thiago Motta, nel suo consueto 4-2-3-1, lo si può racchiudere in possesso palla, recupero palla, intelligenza e intensità, elementi racchiusi nello spirito di squadra che il mister ha da subito voluto inculcare alla squadra e agli addetti ai lavori. Motta, raramente si sofferma sui singoli; si, lo fa, vedi Aebischer, Ferguson, Zirkzee e qualcun altro ma in genere, preferisce elogiare sempre il gruppo, la squadra. Altro aspetto dettato dal mister, è quello di pensare sempre al prossimo impegno, ragionare di partita in partita, senza guardarsi indietro e senza guardare troppo avanti. Migliorarsi ad ogni allenamento e dare tutto. Dicevo, possesso palla e recupero palla: il Bologna, nella peggiore delle ipotesi, mantiene palla per almeno il 50% e recupera all’avversario, mediamente 95 palloni a partita. In sostanza, con questi numeri, l’avversario si ritrova a spezzettare molto il suo gioco, a fare un possesso quasi mai lungo e se riesce a farlo, subisce spesso il pressing alto, costringendo gli avversari a passaggi spesso nella loro metà campo e solo in qualche circostanza, arrivando al tiro. Finora, solo il Sassuolo è riuscito in parte ad aggirare questi ostacoli. I soli 8 gol subiti, lo dimostrano.
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