Che si tratti di un problema tecnico - depotenziamento dopo le cessioni di Beukema e Ndoye - mentale o di condizione sarà compito di Italiano scoprirlo, ma dopo sei partite ufficiali si può tracciare un piccolo bilancio e quello che abbiamo sotto gli occhi non è certo da squadra campione della Coppa Italia e con l'ambizione di fare bene in Europa League. Se la partita di Birmingham aveva lasciato intravedere qualcosa di interessante, quella di Lecce ha riportato la mente a un anno fa, quando il Bologna doveva ancora assemblarsi attorno al nuovo mister e togliersi di dosso i concetti 'mottiani'. Oggi, in teoria, la conferma del mister sarebbe dovuta essere un vantaggio, ma ancora non ci siamo. Preoccupa di più, soprattutto, la totale mancanza di maturità per andare a vincere una partita giocata male, ma che si era incanalata sui binari giusti grazie agli errori difensivi di una squadra coinvolta in una dura lotta per non retrocedere. Eppure, in termini di intensità, voglia, ritmo, i salentini sono stati superiori. Terminare la trasferta contro l'ultima della classe con due gol subiti, due pali, una traversa e due parate del portiere denota tutte le difficoltà della banda Italiano.

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