lo spunto

C’è chi ha i cambi e chi no. Orso e il gol: bella dedica a Sinisa

Manuel Minguzzi

Il Bologna di questa stagione di transizione è un po' questo: una squadra che può esaltarti e poi buttarti giù nel giro della stessa partita, ma anche nel giro di dieci minuti. In sintesi, una squadra da salvezza tranquilla che ottiene qualche buon risultato alternato ad un ciclo meno foriero di punti: praticamente le solite cose da sette anni a questa parte. Se poi all'appello mancano anche cinque o sei giocatori, più due esuberi che sarebbe il caso di vendere al più presto, diventa difficile aspettarsi di più contro una squadra solida come l'Atalanta, la quale oggi è superiore tecnicamente e anche numericamente. Motta ci ha provato ma nulla ha potuto nella ripresa quando i cambi hanno fatto la differenza, ancora di più da quando ce ne sono cinque. E allora c'è poco altro da dire se non sperare che gli infortunati tornino il prima possibile e il club porti a termine ciò che è stato prefissato per completare la rosa. Mai come ora, ed è sotto gli occhi di tutti, il terzino sinistro serve urgentemente perché appena Gasp ha cambiato interprete la fascia da quella parte è andata in difficoltà, non per un Lykogiannis insufficiente ma perché il titolare non doveva essere lui nei piano originari. Terzic costa circa 3.5 milioni, massimo 4, e se il Bologna non può fare nemmeno una operazione così a basso costo allora tutta questa ambizione di crescere, duole sottolinearlo, non c'è.