La vittoria è un bel mattone nella lotta europea e tiene il Bologna a medie interessanti, oggi fissate a 1.78 a partita con una proiezione sopra quota 67. Di fatto, il passo è simile a quello di Motta e dopo 28 partite è un risultato eccezionale viste le premesse di una stagione con cambio allenatore e due cessioni importanti. Eppure, cambiando l'ordine dei fattori il prodotto non è cambiato. Il Bologna è ancora lì a giocarsela, ma stavolta lo sta facendo con 8 partite di Champions League in più e con una in semifinale di Coppa Italia da giocare. Italiano ha tenuto alto il livello e in più ha anche una succosa occasione contro l'Empoli: chi l'avrebbe detto? Certo, il mister ha ragione quando dice che il percorso è ancora lungo e che ogni punto da qui in avanti sarà sempre più sudato, però il trend è consolidato e partite come queste aumentano la tempra e la personalità, fornendo gli strumenti giusti per provare a continuare la marcia. In più, la squadra è tornata al completo e ha in Jens Odgaard un grimaldello fondamentale, una intuizione lodevole di Italiano che ha immediatamente capito che a questo Bologna sarebbe servito un attaccante in più per essere maggiormente pericoloso. Non bastavano due esterni e un centravanti, perché in mezzo mancava un tassello e l'ha trovato nel danese, giocatore tutto fare sia come sacrificio che come giocate offensive.
lo spunto

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