Se nel mezzo non ci fossero stati sussulti nelle varie coppe, tra Europa League e Supercoppa, si potrebbero addirittura utilizzare aggettivi maggiormente negativi sul momento del Bologna, passato da possibile pretendente allo Scudetto a candidata a rimanere fuori dall'Europa viste le risalite da dietro, soprattutto di un Como sempre più in palla. E pensare che contro la Cremonese si giocava per andare a meno uno dalla vetta e ora si continua a guardare dietro, sperando nei passi falsi altrui per provare a rimanere nelle prime sei o sette. Ma non è tanto una questione di classifica, quanto di gioco, intensità, attenzione, tutte prerogative smarrite e con la sensazione che il Bologna di Italiano riesca a girare solo quando la benzina della forma fisica è piena. Ecco, ora che il serbatoio è più vuoto rispetto a novembre la squadra appare logora, meno lucida, di conseguenza anche meno brillante come qualità e utilizzo del pallone. In zona di rifinitura mancano i guizzi degli esterni, si è sfilacciata la manovra corale dal basso e i numeri di Orsolini sono in calo dopo un avvio scintillante. Forse, chissà, c'è anche un po' di dipendenza dalle giocate del numero sette oltre alle pesanti assenze che ha elencato Italiano in conferenza stampa.
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