lo spunto

Arnautovic accolto in assoluto silenzio, che peccato

Manuel Minguzzi

Molto semplicemente, quello che è successo in via Indipendenza ridisegna Bologna e il suo ambiente. C'è una tifoseria che ha ricevuto un bel regalo e si sente, di nuovo, entusiasta e speranzosa, c'è un club che ha messo a segno un colpo fuori dalla strategia di questi anni e che va nella direzione del miglioramento sensibile, c'è una piazza che ha di nuovo sentito il bisogno di esprimersi dopo un anno e mezzo di stadi vuoti. Via Indipendenza non è stata devastata dai vandali, è stata invasa da 500 persone che, con ordine, hanno accolto colui che rappresenta la scintilla verso un Bologna che si spera cambiato in termini di rendimento e obiettivi. Si dirà che è stato fatto già con Destro e poi è finita male. E chissenefrega (scusate se l'accademia della crusca non apprezzerà). Questa è una storia nuova, un libro tutto da scrivere su pagine bianche e che non merita di partire con ricordi intrisi di sfiga, e quando un popolo si muove con quella passione per un giocatore significa che si è sulla strada giusta quasi sempre. Senza paura, senza portarci sfiga da soli.

ps: se da Arnautovic non fosse andato nessuno, se fosse arrivato davvero in beata solitudine...beh, che sfigati che saremmo stati. E soprattutto: quante critiche sarebbero arrivate per una flebilissima accoglienza?