Ieri mattina, presso il liceo sportivo San Vincenzo de Paoli di Bologna, è stato presentato il progetto “Il CalciaStorie” che si propone di portare nelle scuole di tutta Italia i temi dell’integrazione etnica e culturale attraverso esempi più o meno noti dai giovani ma tutti tratti dal mondo del calcio. Voluta da Lega Serie A, Sky, UISP e AIC in collaborazione con numerosi altri sponsor e sostenitori, l’iniziativa verrà finanziata dalle multe comminate dal Giudice Sportivo alle squadre di Serie A nel corso della stagione e proporrà ai ragazzi storie su cui riflettere per sensibilizzare i giovani sportivi e tifosi sui temi della discriminazione razziale: dai Mondiali del 1950 ricordati da Egisto Pandolfini alla vicenda di Edwin Ronald Firmani legata ai temi dell’apartheid passando per il progetto di Inter Campus. Ieri però, nella prima tappa bolognese di questo percorso, il protagonista del ricordo è stato l’ex allenatore rossoblù Arpad Weisz, morto ad Auschwitz nel 1944 dopo aver vinto due scudetti e mezzo (fu allontanato prima di conquistare quello del 1938) con il Bologna. Presente all’evento, il giornalista Matteo Marani ha raccontato il percorso che ha portato alla nascita del suo libro “Dallo scudetto ad Auschwitz” alla ricerca di testimonianze dirette che potessero raccontare gli ultimi anni della vita del tecnico emigrato prima in Francia poi in Olanda per continuare a vivere e lavorare nonostante il dilagante imperare delle leggi razziali.
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Presentato a Bologna “Il CalciaStorie”
Ieri mattina, presso il liceo sportivo San Vincenzo de Paoli di Bologna, è stato presentato il progetto “Il CalciaStorie” che si propone di portare nelle scuole di tutta Italia i temi dell’integrazione etnica e culturale...
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