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Ora o mai più

Nella settimana che precede l’importante trasferta di Pescara, ci ritroviamo a fare i conti con la solita classifica e soprattutto con le vittorie di Sampdoria e Chievo, che si allontanano dalla zona calda: la prima vincendo in modo netto e...

Redazione TuttoBolognaWeb

Nella settimana che precede l'importante trasferta di Pescara, ci ritroviamo a fare i conti con la solita classifica e soprattutto con le vittorie di Sampdoria e Chievo, che si allontanano dalla zona calda: la prima vincendo in modo netto e la seconda su un campo quasi impossibile. Le prossime due partite saranno a dir poco fondamentali, poiché incontreremo quelle squadre che, nell'immaginario collettivo, avrebbero dovuto recitare il ruolo di ultime della classe: Pescara e Siena (le quali in assenza della penalizzazione dei senesi, sarebbero appaiate a 20 punti, a ridosso del Bologna). Nel girone d'andata la formazione abruzzese ha ottenuto un punto prezioso al Dall'Ara, in una domenica sfortunata per Pioli e i suoi, con la traiettoria beffarda del tiro di Quintero che ha sorpreso un Agliardi poco reattivo e con il tiro dal dischetto di Diamanti, parato da Pelizzoli; mentre la settimana successiva all'Artemio Franchi la formazione toscana ha vinto di misura grazie ad un tiro di Calaiò, deviato da Antonsson, nell'unica vera occasione creata dai contradaioli, contro un Bologna che, con Gilardino di testa da due passi e con i tiri dalla distanza di Motta e Morleo, ha fatto fare un'ottima figura a Pegolo (il portiere del Siena) risultato il vero match-winner. Affermare che bisognerebbe vincere entrambe le partite può apparire scontato, ma nonostante questa squadra abbia dimostrato di saper stare in campo, di saper lottare su ogni pallone e di avere importanti individualità, non è ancora riuscita a sollevarsi dai bassifondi della classifica e a fare il salto di qualità. Quale miglior occasione delle prossime due partite? Ora o mai più.E mentre abbiamo ancora negli occhi i sei gol di domenica e la scorpacciata di calcio spettacolo prodotta sul campo dalle formazioni di Pioli e Zeman, ci interroghiamo e ci chiediamo se Zanzi riuscirà a concludere qualche operazione, in entrata e in uscita. Al momento è evidente che Guaraldi stia attraversando un periodo molto difficile, dimostrando di non avere la liquidità necessaria per intervenire sul mercato in modo adeguato, ma sentendo al tempo stesso la forte pressione di una piazza, che ogni domenica manifesta il proprio dissenso nei suoi confronti. Verrebbe da dire che forse, quando arrivò la “misteriosa” manifestazione di interesse da parte dello studio Tamburi, sarebbe stato opportuno valutarla con maggior attenzione, per non doversi pentire adesso, quando si corre il rischio di venire schiacciati dal peso di una situazione che sembra essere sul punto di sfuggire di mano. Fare calcio in serie A non è roba per sprovveduti e come abbiamo già avuto modo di vedere al tempo dei Menarini, se non ci si impegna a programmare e soprattutto non ci si avvale della collaborazione di qualche “esperto del settore” si rischia di perdere il controllo e con esso tanti e tanti soldi. Durante il mercato estivo sono stati commessi errori macroscopici, dalla folle cessione di Gillet, all'incomprensibile rinuncia a Belfodil, ma la società è voluta rimanere fedele ai suoi principi e ha confermato Zanzi. Mi sembra di rivivere le stesse situazioni, di rivedere gli stessi errori del passato, quelli che hanno svuotato le tasche dei vari presidenti, da Gazzoni a Menarini. Del resto la squadra che lo scorso anno ha ottenuto 51 punti e che quest'anno, nonostante la classifica, sta ben figurando, in gran parte è stata costruita da Longo e Bagni, due consulenti che avevano portato un vento nuovo, con i quali si cominciava ad intravedere una certa pianificazione, fatta di giovani e plusvalenze. Con il loro allontanamento il vento è tornato a soffiare nella vecchia direzione, e all'orizzonte cominciano ad apparire le prime nuvole.