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Si può fare a meno di Brienza? Per il momento no

E’ stato il migliore nelle prime due uscite, eppure era arrivato per fare la riserva. Il trentaseienne Franco Brienza non è più un giovincello ma il tocco di palla non l’ha di certo perso, probabilmente perché i giocatori lasciano...

Manuel Minguzzi

E' stato il migliore nelle prime due uscite, eppure era arrivato per fare la riserva. Il trentaseienne Franco Brienza non è più un giovincello ma il tocco di palla non l'ha di certo perso, probabilmente perché i giocatori lasciano sul piatto anagrafico un po' di brillantezza fisica ma il talento lo conservano come la fisica l'energia e i suoi principi. Ecco dunque che in attesa di avere una rosa al completo della forma, Delio Rossi inizia a studiare un modulo che possa permettere all'ex Cesena di illuminare la scena come fatto in determinati frangenti della gara con il Sassuolo, senza dimenticare il prezioso assist per Mancosu a Roma. Non potendo fare l'esterno di un 4-3-3, troppo dispendio fisico, bisogna trovare una soluzione alternativa che non sia il 4-3-1-2, ormai accantonato in soffitta per via della mancanza di una seconda punta. Ieri Delio Rossi l'ha dunque trovato, e si tratta del 4-2-3-1, considerato la vera alternativa al 4-3-3 una volta completato il mercato il 31 di agosto. In questo caso, il talento di Brienza sarà libero di esprimersi centralmente nel trio di supporto all'unica punta che, inevitabilmente, sarà Mattia Destro. Un uomo di talento in zona centrale (che può dare una mano anche al centrocampo venendo a prendere palla in zona più arretrata) e due esterni dotati di corsa e piede, potrebbero essere la carta vincente per mettere Mattia Destro nelle condizioni migliori di esprimersi all'interno dell'area di rigore. Il tutto non sbilanciando la squadra. Restano da trovare i due possibile centrali di centrocampo. In questo caso, si ritornerebbe un po' all'antico, non ai Perez e ai Mudingayi (due così non ce li avrà più nessuno) ma ad un centrocampo più fisico ed atletico sì, probabilmente sacrificando Crisetig che invece sarebbe inamovibile in una mediana a tre. Toccherebbe a Donsah e Taider, oppure Pulgar e Brighi, dipende da chi sta meglio. Di sicuro, piazzare due giovani virgulti a schermo della difesa fornirebbe ulteriore solidità alla squadra, mentre gli esterni di attacco non avrebbero problemi a dare una mano in difesa arretrando la loro posizione in fase di non possesso passando ad un più consono 4-4-2. Così, mentre Rossi prova anche altre soluzioni (ad esempio Crimi terzino destro, in attesa del ritorno di Krafth) e spera nel recupero di Oikonomou che ieri ha svolto la seduta tattica, il Bologna sembra avere un uomo imprescindibile in questo inizio di stagione: Franco Brienza. Il suo sinistro è morbido, fatato, un faro nella notte capace di deliziare la platea con giocate di alta classe. E' così tanto importante Brienza che Delio Rossi pensa di schierarlo anche domenica, o valuta soluzioni per poterlo fare se il 4-3-3 (provato tutta la settimana scorsa) non dovesse dare garanzie. Un acquisto passato quasi sotto silenzio quello di Franco Brienza, tutti intenti a capire che sarebbe stato il vero colpo del Bologna, il nome in grado di accendere la folla e di fare sobbalzare la platea dai propri seggiolini. Invece, anche a trentasei anni, si può ritrovare una seconda giovinezza, ma forse Brienza non l'aveva mai persa visti gli otto gol della passata stagione.