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Rossi: “Grazie ai ragazzi, ripartiamo dalle cose fatte bene”

Pareggio con un po’ di amaro in bocca per Delio Rossi, che ha accarezzato la possibilità di portare a casa i tre punti dopo un secondo tempo ricco di occasioni da gol: “Per prima cosa devo dire grazie ai ragazzi, hanno dato...

Redazione TuttoBolognaWeb

Pareggio con un po’ di amaro in bocca per Delio Rossi, che ha accarezzato la possibilità di portare a casa i tre punti dopo un secondo tempo ricco di occasioni da gol: “Per prima cosa devo dire grazie ai ragazzi, hanno dato tutto. Nel primo tempo siamo andati troppo dietro al loro modo di giocare, sembrava quasi un duello rusticano, e mi dispiace perché in 2-3 situazioni poteva nascere un gol. Nel secondo tempo invece abbiamo fatto meglio, sono cambiati l’atteggiamento mentale e gli interpreti, visto che sono entrati giocatori con più tempo di gioco. Colgo l’occasione per ringraziare Matuzalem, che ha dato la disponibilità nonostante non fosse al meglio. Poi dopo il rigore è venuta fuori la paura di non farcela”. Grandi rimpianti sul rigore, calciato malamente da Acquafresca che se lo era procurato: “Sono arrivato da cinque giorni, l’ultima cosa a cui ho pensato era a chi dovesse battere i rigori. Non avevamo nemmeno una statistica, visto che il Bologna ha avuto solo un rigore alla prima giornata. Poi il rigore di solito lo calcia chi se la sente, lo puoi preparare ma poi conta quello che succede in partita, perchè un conto è calciarlo durante l’allenamento, un conto è in partita. E io lo so bene, visto che ho vinto e perso campionati coi rigori. Francamente, la sensazione è quella che non c’era la fila per calciare il rigore”. Un Bologna schierato in maniera molto simile alla gestione Lopez, e Rossi spiega il motivo: “La mia esperienza mi dice che il mio specchio è sempre la partita. Poi devo essere freddo e valutare al di là del risultato, oggi però mi è servito per capire cosa mi può dare questa squadra. Poi ovvio che volevo vincere, era giusto anche per i ragazzi. Devo ripartire da qualcosa che avevano già fatto, e su quello posso mettere qualcosa di mio. Visto che conoscono questo sistema, gli ho detto di giocare come sapevamo aggiungendo qualcosa di mio, ma siamo andati troppo coi palloni lunghi e sicuramente non è il tipo di calcio che preferisco. Dovevamo fare più fraseggi, le punte scappavano sempre, ma sono cose sulle quali dobbiamo lavorare. Mi dispiace per i ragazzi perché secondo me meritavano di più”. Ancora una volta però, la squadra non è riuscita a terminare la gara in 11, collezionando la 14esima espulsione in stagione. Dato preoccupante? “Sicuramente non è una cosa positiva – dice il mister -, che mette in difficoltà tutti, squadra e mister. Credo che derivi dalla paura di non farcela, dalla tensione di dover dimostrare per forza di essere il migliore. Bisogna essere più sereni”. E intanto le punte continuano a faticare, con Cacia in panca per tutti i 90 minuti: “Oggi siamo arrivati con frequenza là davanti, forse mancano tranquillità e sicurezza nei propri mezzi. Il giocatore è un animale particolare, se lo criticano sempre poi si convince che le cose stiano davvero così. Cacia? E’ una scelta del momento, anzi lo stavo mettendo dentro al posto di Mancosu ma poi si è fatto male Buchel e ho dovuto rivedere le mie scelte. Sia ben chiaro comunque che non è detto che la formazione vista oggi sarà quella titolare da qui alla fine, dipende dai ragazzi ma io ho bisogno di tutti loro”. Il Frosinone nel frattempo ha pareggiato a Cittadella, restando comunque a +4, con i play-off che ormai sembrano realtà: “Cresce il rimpianto per la partita che non abbiamo vinto, non per la vittoria del Frosinone. Si deve ripartire dalle cose fatte bene, la squadra ha dimostrato di tenerci. Adesso ci rimbocchiamo le maniche, alla fine tireremo la linea e vedremo se avremo raggiunto l’obiettivo oppure no. Sarei un presuntuoso se dicessi di conoscere questo gruppo così intimamente da poter dire come reagirà alle partite da dentro fuori, magari tra una decina di giorni posso dirvelo”.