primo piano

La carica di Gastaldello: “A Bologna perché ci credo”

“Sono a Bologna perché ci credo”. Parole (in musica, per i tifosi) di Daniele Gastaldello, nuovo acquisto del Bologna presentato oggi. Un acquisto fragoroso di Pantaleo Corvino, perché stiamo parlando del capitano di una...

Luca Lollini

“Sono a Bologna perché ci credo”. Parole (in musica, per i tifosi) di Daniele Gastaldello, nuovo acquisto del Bologna presentato oggi. Un acquisto fragoroso di Pantaleo Corvino, perché stiamo parlando del capitano di una squadra di Serie A che, oggi, è in piena lotta per l’Europa: “Non è un problema scendere di categoria: ho trovato persone con voglia di fare e ambizioni importanti, e ho accettato subito”. Ambizioni colte non solo tramite parole, ma anche attraverso dei fatti: “Se una squadra cerca giocatori come me, Sansone e Mancosu significa che vuole crescere. Bisogna farlo per gradi, passo dopo passo: il primo è la promozione a maggio”. Parla chiaro Gastaldello, che per i prossimi quattro mesi calcherà i campi della B con la speranza di tornare in stadi come San Siro e l’Olimpico indossando la maglia rossoblù: “A San Siro spero di tornarci l’anno prossimo, ma adesso bisogna andare sui campi della Serie B a fare delle battaglie: l’ho fatto tre anni fa e sono pronto a rifarlo”. Già, lui un’esperienza di serie cadetta l’ha già avuta con la Sampdoria: “In Serie B bisogna avere fame, non vinci con la tecnica ma con la furia agonistica: le nostre avversarie daranno il cento percento contro di noi, e la gara di sabato scorso ne è la dimostrazione”. E le partite, secondo il centrale, non si vincono solo nei novanta minuti bensì prima: “La cosa più importante è il lavoro settimanale, è lì che vinci le gare. Io non ho doti stratosferiche, ma tutto quello che ho costruito l’ho fatto lavorando”. Una frase che farà sfoggiare a Diego Lopez un sorriso enorme, e infatti non è un caso che tra i due ci sia stata subito sintonia: “Ha espresso concetti che per me sono il pane quotidiano, come il rispetto, il gruppo e il lavoro: il punto di partenza è la cosa principale”. C’era un buon feeling anche con il suo precedente allenatore, Sinisa Mihajlovic, uno dei primi a essere informati dell’interesse del Bologna: “Ha assecondato la mia decisione, mi ha consigliato di venire qua perché avrei trovato una grande società e un progetto ambizioso”. Così sono quattro i giocatori arrivati dalla Sampdoria durante questo mercato, “ognuno con i suoi obiettivi” spiega Gastaldello, che loda subito il gruppo trovato a Casteldebole: “Entro in gruppo di giocatori importante, che ha iniziato in modo turbolento la stagione e ora sta iniziando a ingranare. Io – continua – mi metto a disposizione, cercando di inserirmi con tranquillità: prima viene la squadra e poi io”. Fin dal primo allenamento, comunque, ha fatto sentire la sua esperienza ai compagni: “In campo bisogna parlare, e durante la settimana insegnare più cose possibili ai giovani, che magari sono portati ad agire più di istinto”. Un leader difensivo senza grilli per la testa, che quando gli viene chiesto se si senta una mosca bianca per essere sceso in Serie B risponde così: “Io mi sento una persona normale. Sono legato alla mia famiglia e vivo una vita da comune mortale. Ho trovato una società di persone che credevano in me, e non ho avuto nessun problema a scendere in B. Non so se sia la scelta giusta o sbagliata – afferma – ma so che io ci credo”. Una molla è più scarica di lui: benvenuto a Bologna.