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Il Bologna si ingolfa e non ingrana la quinta: col Pescara è zero a zero

Si ferma a quattro la striscia di vittorie consecutive del Bologna, che al Dall’Ara impatta contro un Pescara ben organizzato che si conferma squadra ostica e, soprattutto, da trasferta. Una prestazione non convincente quella dei...

Luca Lollini

Si ferma a quattro la striscia di vittorie consecutive del Bologna, che al Dall’Ara impatta contro un Pescara ben organizzato che si conferma squadra ostica e, soprattutto, da trasferta. Una prestazione non convincente quella dei rossoblù, che soprattutto durante il primo tempo si producono in un giro palla troppo sterile, senza mai riuscire a innescare gli uomini d’attacco.

Scelta a sorpresa di Lopez che schiera dall’inizio Marcel Buchel, prima volta dal rientro dopo l’infortunio, e lascia a sedere Zuculini. Linea mediana che quindi si completa con Matuzalem e Casarini, mentre in avanti viene confermato il tridente Laribi-Cacia-Sansone. La retroguardia ritrova Maietta e Ceccarelli con Oikonomou e Masina, sempre guidati da Coppola tra i pali. Partenza vivace della gara e la prima chance è al 4’, quando Laribi interviene sottoporta su calcio d’angolo e il portiere con un bel riflesso leva il pallone da sotto la traversa. Peccato che il portiere in questione sia Coppola e la porta sia dunque quella sbagliata: autogol rischiato dal trequartista del Bologna. La squadra di Lopez non risponde al fuoco e, pur tenendo in mano il pallino del gioco, non arriva mai dalle parti di Fiorillo. Cacia e Sansone sono costretti a schiacciarsi troppo verso la metà campo per venire a prendere la sfera, e sono perciò spesso troppo distanti (sia tra di loro, sia dalla porta) per poter combinare qualcosa. Quando poi il pallone arriva in zone di campo interessanti, l’ultimo passaggio viene puntualmente sbagliato. Il Pescara dal canto suo sfodera ogni volta che può l’arma del contropiede, più con Bjarnason che con Politano, grazie alla quale riesce a dar vita a qualche strappo interessante: bravi quasi sempre Maietta e Oikonomou a contenerli. Proprio sugli sviluppi di una ripartenza nasce l’occasione più grossa di questa frazione, ossia un cross di Politano sul secondo palo per l’ex rossoblù Pasquato: il tiro al volo dal limite dell’area piccola, completamente smarcato, fortunatamente finisce in curva. È anche l’ultima emozione del primo tempo, con un Bologna che dovrà scendere in campo con un altro spirito se vorrà portare a casa questa vittoria.

La ripresa, invece, inizia sulla falsariga dei primi quarantacinque minuti, sia per gli uomini in campo sia per quanto mostrano le due formazioni. Dopo neanche dieci giri di lancette però, quasi dal nulla, il Bologna crea l’occasione più ghiotta della sua partita: Cacia al limite dell’area lavora un bel pallone, si gira e se lo allunga sulla destra dove arriva Casarini che, col mancino, impegna Fiorillo in rasoterra. Il centrocampista avrebbe potuto lasciare quel pallone a Cacia? L’attaccante la pensa così e non manca di farglielo sapere. È la prima nota di un brano di mezz’ora, suonato esclusivamente dai rossoblù che non lasciano più l’iniziativa agli avversari. Merito pure dell’esordio di Mancosu, anche se indirettamente, poiché l’ex Trapani di palloni ne toccherà pochissimi. Col suo ingresso al posto di Buchel, che porta il Bologna a organizzarsi con una sorta di 4-2-2-2, la squadra di Lopez alza notevolmente il ritmo. Ci prova Cacia, ci prova Mancosu, ci prova Casarini: il Pescara resta a guardare ma non sbraca. Non è il Bologna che abbiamo visto altre volte, in grado di spiegare calcio, ma è comunque una formazione più volitiva. Oggi, comunque, non è giornata. Entra anche Mbaye per Ceccarelli e a pochi minuti dalla fine Improta per Sansone, tuttavia il risultato non si sblocca. Anzi, è proprio la squadra di Baroni a chiudere la gara in attacco senza però creare particolari pensieri ai padroni di casa. Finisce così zero a zero, quinto risultato utile consecutivo ma vittoria mancata. Un Bologna ingolfato, che permette al Carpi di tornare a più otto ma allunga a più quattro sul Livorno sconfitto a Latina: resta sempre in zona promozione diretta, ma a questa formazione è lecito chiedere di più.