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Harakiri Bologna a Vercelli, 1-1 da mani nei capelli

Non sono bastati 50 minuti di superiorità numerica, la rete del vantaggio di Buchel a inizio ripresa e un avversario tutt’altro che irresistibile per permettere al Bologna di conquistare la prima vittoria della gestione Delio Rossi....

Marco Francia

Non sono bastati 50 minuti di superiorità numerica, la rete del vantaggio di Buchel a inizio ripresa e un avversario tutt’altro che irresistibile per permettere al Bologna di conquistare la prima vittoria della gestione Delio Rossi. Una vittoria che sarebbe stata fondamentale, perché avrebbe di fatto permesso al Bologna di blindare un terzo posto che ora sembra solo un miraggio, e perché avrebbe ridato un briciolo di fiducia a una squadra che, negli ultimi due mesi e mezzo almeno, sembra essere implosa sotto tutti i punti di vista. Appena 3 vittorie nelle 13 partite giocate da marzo in poi, un dato a dir poco sconfortante, specie ripensando a quante volte ci è stato raccontato che il campionato sarebbe iniziato con l’arrivo della primavera. Non è il momento di fasciarsi la testa, ma i segnali arrivati dal Piola sono tutt’altro che confortanti.

ANDAMENTO LENTO PER 45’, POI IL REGALO DI COLY – Che non avremmo assistito a una sfida spettacolare lo si era capito da subito: non tanto per la disposizione in campo delle due squadre – padroni di casa schierati con il consueto 4-3-3, Bologna in campo con la formazione annunciata alla vigilia – quanto per il pomeriggio di caldo e afa che le due compagini hanno dovuto fronteggiare. Nessuna scusa, figuriamoci, ma immaginarsi una partita giocata a grandi ritmi in queste condizioni e alla fine di un campionato logorante come quello cadetto era francamente impossibile. E infatti la prima frazione di gioco ha offerto davvero pochissimi sussulti: l’occasione più grande capita sulla testa di Beretta, che al 6’ manda di poco a lato un perfetto cross di Scaglia, mentre gli ospiti, penalizzati dall’ormai consueto andamento lento, si rendono pericolosi – come al solito – con il solo Sansone, fermato sul più bello prima (18’) dal perfetto intervento in scivolata di Cosenza, poi (28’) dalla respinta bassa di Russo, bravo a neutralizzare una punizione dal limite calciata dall’ex doriano. Al 40’, la difesa biancocrociata è costretta a ricorrere alle cattive: l’intervento di Musacci sul numero 10 rossoblù (imbeccato da Masina dopo una bellissima discesa sulla sinistra) è da rigore, ma Mariani decide di non intervenire. Cosa che dovrebbe fare anche qualche minuto dopo, al 45’, quando decide di punire con il giallo Coly, dopo un normalissimo contrasto di gioco sulla trequarti con Laribi; il terzino italo-senegalese non la prende bene e dice qualche parolina di troppo al direttore di gara, che non può far altro che mandarlo anticipatamente negli spogliatoi. Il primo tempo finisce a reti bianche tra le proteste dei tifosi di casa e gli sbadigli di quelli rossoblù.

BUCHEL SUONA ANCORA LA CHITARRA, POI IL BOLOGNA SI ADDORMENTA – Chi nella ripresa si aspettava un Bologna diverso è rimasto subito deluso: nonostante la superiorità numerica e l’ingresso di Cacia per il fantasma di Mancosu (cos’è successo al capocannoniere dell’ultima Serie B), i rossoblù non riescono a mettere in difficoltà uan Pro Vercelli ben organizzata in fase difensiva, ma tutt’altro che eccezionale. L’unica vera occasione, ancora una volta, la costruisce Sansone, il cui tiro dai 20 metri non crea comunque troppi problemi a Russo. Un minuto più tardi, all’improvviso, il Bologna passa grazie alle proprie mezzali: cross dal limite di Casarini per Buchel che, come la settimana scorsa contro l’Avellino, indovina l’incornata, mettendo a segno il terzo gol della propria stagione. Il più sembra fatto, ancor di più una decina di minuti dopo, quando il Bologna va addirittura vicino al raddoppio: sugli sviluppi di un corner, Russo è fenomenale nel respingere un colpo di testa ravvicinato del solito Buchel su cross di Masina, perfettamente imbeccato da Maietta. È la più bella azione del Bologna che però, da qui in poi, decide di limitarsi a gestire sterilmente il possesso palla, senza costruire più nulla e senza rendersi pericoloso in nessuna maniera dalle parti di Russo. Non che la Pro Vercelli riesca a creare grossi grattacapi alla retroguardia rossoblù, è vero, ma la superiorità numerica viene gestita nel peggiore del modo dagli uomini di Lopez (pardon, Rossi): ritmi bassissimi, sviluppo orizzontale del gioco e scarsa lucidità negli ultimi 30 metri sembrano sempre più caratteristiche proprie della squadra, indipendenti dalla guida tecnica; non potrebbe essere altrimenti, visto che quei giocatori che dovrebbero fare la differenza e che l’hanno fatta nella prima parte della stagione – Laribi e Cacia su tutti – sembrano aver staccato la spina da diverso tempo. In un quadro del genere, di certo non aiuta privare la squadra del proprio uomo più in forma: l’avvicendamento deciso da Rossi al 70’ – Kristicic per Buchel, ammonito e squalificato per l’ultima contro il Lanciano – non è di certo la scelta più azzeccata della carriera del nuovo tecnico rossoblù.

BEFFA LUPPI NEL FINALE, ORA TESTA AL LANCIANO E AI PLAYOFF – Quando fai poco o niente per vincere una partita, la beffa è sempre dietro l’angolo. E infatti, a 3’ dalla fine, la Pro Vercelli agguanta il pari, sfruttando l’unica vera occasione creata in inferiorità numerica su gentile concessione della retroguardia rossoblù: punizione dalla trequarti di Fabiano, sponda di testa di Bani (subentrato a Musacci dopo l’espulsione di Coly) e deviazione in rete sottomisura di Luppi (anch’egli subentrato nel corso della ripresa), dimenticato al centro dell’area di porta da Masina. Nel poco tempo a disposizione, il Bologna riesce a creare un’occasione sfruttando l’unico momento di vitalità della coppia Cacia-Laribi: sponda del capocannoniere rossoblù e sinistro del trequartista rossoblù non irresistibile, ma che Russo “battezza” un po’ troppo allegramente e che colpisce la base esterna del palo. Come se non bastasse, da Livorno arriva la notizia del pareggio del Vicenza e così, nel giro di 300”, il Bologna passa dall’essere terzo (quasi) certo a quarto con la possibilità non così remota di finire addirittura al quinto posto. Per scongiurare questa possibilità sarà sufficiente battere venerdì sera un Lanciano che nulla più ha da chiedere a questo campionato. La vittoria ci manca come l’aria, non solo per la classifica.