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Che peccato, Bologna! 1-1 a Bari, in un Mare(sca) di recrimazioni

Una partita frenetica, caotica, disordinata, illogica, folle quella andata scena ieri sera al San Nicola. Una partita in cui un Bologna finalmente vivo, tosto, compatto e a tratti anche ordinato si deve accontentare di un punto che, a conti fatti,...

Marco Francia

Una partita frenetica, caotica, disordinata, illogica, folle quella andata scena ieri sera al San Nicola. Una partita in cui un Bologna finalmente vivo, tosto, compatto e a tratti anche ordinato si deve accontentare di un punto che, a conti fatti, va stretto, molto stretto. Perché, per quanto visto in campo, il Bologna ha dimostrato per lunghi tratti di essere superiore agli avversari, anche in inferiorità numerica, e solo la disastrosa direzione arbitrale del signor Maresca ha negato ai rossoblù una vittoria altrimenti meritatissima. Tutta la partita, infatti, ruota intorno all’episodio che si verifica al 35’ nell’area del Bologna: mentre Coppola blocca senza problemi una punizione battuta dai padroni di casa dalla trequarti, Contini rifila una gomitata gratuita sulla nuca a Maietta; il centrale rossoblù cade nella provocazione dell’avversario (ma in quanti non lo avrebbero fatto?) e, in un momento di scarsa lucidità, lo spinge alle spalle; un contatto comunque veniale, non violento e ininfluente ai fini del gioco, sul quale però Contini, come colpito da una fucilata alla nuca, inscena una deprecabile sceneggiata, riuscendo però nell’intento di far abboccare il direttore di gara come un pesce. Espulsione per Maietta (letteralmente incredulo, e ci mancherebbe) e rigore per il Bari, trasformato in maniera impeccabile da Caputo, e parità ristabilita sull’1-1.

MASINA-GOL AL DODICESIMO, IL BOLOGNA C’È, ECCOME! – Eh sì, perché prima della scena madre di tutta la partita il Bologna era riuscito a passare in vantaggio e a creare almeno un paio di occasioni nitide per raddoppiare il vantaggio. Schierato a sorpresa con il 3-5-2 da Lopez, per la prima volta il Bologna aveva approcciato la partita nella maniera giusta, soffrendo relativamente solo nei primi 5 minuti (e rischiando in occasione di un’uscita maldestra di Coppola, preferito a Da Costa), ma prendendo progressivamente in mano la partita grazie al dinamismo garantito da Casarini, Krsticic e Buchel a centrocampo e alla corsa di Ceccarelli e Masina sulle fasce. Era proprio il giovane esterno sinistro rossoblù a sbloccare il risultato dopo appena 12’ di gioco: cross perfetto dalla destra di Casarini, difesa biancorossa praticamente immobile e zuccata vincente di Adam, alla prima rete in carriera tra i professionisti. Caricato dal gol del vantaggio e dalla pochezza di un avversario letterlamente in bambola, il Bologna continua a premere sulla retroguardia barese, costretta ripetutamente a rifugiarsi in corner. Su uno di questi, la palla giusta capita sui piedi sbagliati, quelli di Ferrari, che calcia a botta sicura dal limite dell’area piccola, colpendo in pieno Guarna in uscita disperata. Peccato davvero, perché poteva essere il colpo del ko.

PATATRAC-MARESCA – E invece il Bari regge, rimane in piedi, sia pur barcollante e inizia a “legare” l’avversario per provare a riprendersi dallo stordimento. A cavallo della mezzora il gioco si fa spezzettato, in un quarto d’ora si giocheranno sì e no un paio di minuti effettivi, con i biancorossi in evidente difficoltà e pronti proprio per questo ad attivare la “modalità rissa” in qualsiasi momento. È quello che avviene al 35’, come abbiamo già raccontato, quando Maresca espelle Maietta e assegna un rigore al Bari, cambiando in un lampo l’inerzia di una partita che per una volta pareva saldamente in mano agli uomini di Lopez. Lopez che, nonostante l’inferiorità numerica, decide di non rinunciare all’inedita coppia d’attacco formata da Mancosu e Acquafresca, arretrando i due esterni sulla linea di Oikonomou e Ferrari e trasformando così il 3-5-2 iniziale in uno sfrontato 4-3-2. La mossa funziona, anche perché la resistenza opposta dal Bari è davvero risibile, tanto che l’unica vera palla-gol prima dell’intervallo capita sui piedi del Bologna: Krsticic inventa un invitante filtrante per Mancosu, che strozza troppo la propria conclusione mancina e rimanda ancora l’appuntamento con il primo gol in maglia rossoblù.

IL BOLOGNA NON MOLLA – La seconda frazione di gioco inizia senza Lopez in panchina: il tecnico uruguaiano, su tutte le furie per la direzione arbitrale di Maresca (e in particolare, immaginiamo, per il buffo rigore concesso ai padroni di casa) non deve averle mandate a dire all’arbitro partenopeo nel corso dell’intervallo, tanto da essere costretto a seguire tutta la ripresa in tribuna, al fianco del Presidente Tacopina. Nel Bari fuori Romizi e dentro il non-giovane Minala, che nel giro di 25’ riesce a rendersi protagonista in due occasioni: la prima al 53’, quando gli viene giustamente annullato un gol per una precedente carica di Camporese su Oikonomou, la seconda al 70’, ma ve la raccontiamo tra poco, non prima di aver sottolineato come, nonostante l’inferiorità numerica, sia ancora il Bologna a rendersi più pericolo degli avversari. Soprattutto al 54’, quando Mancosu fa una delle poche cose buone della propria partita, recuperando una palla sull’out di sinistra e mettendolo al centro per l’accorrente Casarini; un vero e proprio rigore in movimento quello che capita sui piedi della mezzala rossoblù, il cui piattone destro non è abbastanza angolato da impedire a Guarna di arrivarci con la punta del piede. L’unica reazione del Bari arriva grazie a una punizione dal limite dell’area, scaltramente conquistata da Caputo e spedita di un soffio a lato da Bellomo, occasione peraltro pareggiata poco più tardi, al 59’, da Casarini, che spedisce di un soffio sopra la traversa una punizione dal limite per fallo (da ammonizione) di Camporese su Acquafresca. Un difformità di giudizio lampante quella del signor Maresca, del tutto incapace di tenere un metro di giudizio omogeneo nel corso dell’incontro.

ANCHE IL BARI IN 10, MA LA BENZINA È FINITA – Nicola prova a cambiare ancora le carte in tavola, inserendo Ebagua al posto di De Luca e ridisegnando la propria squadra con un non meglio definito 4-2-3-1 a dire il vero alquanto indecifrabile. Nonostante l’inferiorità numerica, il Bologna controlla la partita senza problemi, dando addirittura l’impressione di poter addirittura colpire gli avversari da un momento all’altro; un’impressione che si fa più concreta al 70’, quando Minala – come accennato pocanzi – si rende protagonista per la seconda volta nel breve volgere di 25’: fallo ingenuo su Krsticic sulla trequarti difensiva del Bologna e secondo cartellino giallo inevitabile, ad appena 600” dal primo per un fallo analogo su Buchel. Ristabilita la parità numerica, il Bologna sembra risentire tutto d’un colpo dello sforzo profuso nei precedenti 40’ di gioco; per la prima volta dopo tre quarti di partita a dir poco convulsi, i ritmi si abbassano e la stanchezza inizia inesorabilmente a farsi largo. Al 73’ Nicola esaurisce i cambi a propria disposizione, inserendo Defendi al posto di Galano, mentre Michele Fini, in panchina in vece dell’espulso Lopez, aspetta addirittura il 79’ per mettere in campo le prime forze fresche: un doppio cambio quello deciso dallo staff tecnico rossoblù, con Cacia scelto per sostituire un esausto e generoso Acquafresca e Bessa schierato al posto di un Krsticic convincente ma stremato.

CONTRO IL CATANIA SARÀ EMERGENZA – Il trequartista italo-brasiliano si schiera in una posizione leggermente più avanzata rispetto a quella del compagno serbo, tanto il Bologna sembra disporsi negli ultimi minuti con il 4-2-1-2. L’impatto dei due nuovi entrati è pressocché nullo e nemmeno l’ingresso di Sansone (panchinato a causa del piccolo problema muscolare patito in settimana) a nemmeno tre minuti dal 90’ – decisamente troppo tardi – cambia la storia di una partita destinata a concludersi sull’1-1. Prima del triplice fischio finale c’è giusto il tempo per annotare il secondo giallo e la conseguente espulsione ai danni di Buchel, decisione forse troppo severa e che costringerà il Bologna a fare a meno del centrocampista austriaco per il delicato incontro casalingo di lunedì sera contro il Catania. Oltre a Buchel, Lopez dovrà fare a meno anche di Maietta (che rischia almeno un paio di turni di stop), Masina (ammonito, era diffidato) e degli infortunati Matuzalem e Zuculini, sperando di poter recuperare al 100% Gastaldello (tenuto precauzionalmente a riposo a Bari) e Sansone. Se non è emergenza, poco ci manca. Quel che conta, però, è aver ritrovato, quantomeno dal punto di vista della convinzione e della tenacia, una squadra che negli ultimi tempi pareva essersi smarrita. La rabbia per i 2 punti che oggi, innegabilmente, mancano alla classifica del Bologna rimane, ma se da qui al 23 di maggio l’atteggiamento della truppa di Lopez sarà lo stesso di Bari, la promozione diretta potrebbe non essere un obiettivo così lontano, anzi...