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Samp-Bologna, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

Il 17 ottobre 1965 i rossoblù emiliano espugnarono il "Luigi Ferraris" con un secco 2-0 sui blucerchiati firmato da Romano Micelli (47') ed Helmut Haller (73').

Una delle peculiarità principali di quel match fu la presenza simultanea di padre e figlio, trattasi dell'allenatore del Bologna Luis Carniglia, nativo di Buenos Aires e di suo figlio Luis César Vicente, detto anche “junior” per distinguerlo dal padre, che però giocava da centrocampista nelle file della Samp. La sua esperienza in Italia non fu particolarmente significativa, militando prima nella Tevere Roma in serie C (1962-1963, 10 presenze), poi nel Monza in B (1963-1964, 3 presenze), approdando quindi nella massima serie con la società del capoluogo (biennio 1964-1966, 5 presenze ed un 1 gol). Passò al Milan per l'annata 1966-1967, ma ivi non disputò alcuna partita facendo ritorno nella serie cadetta con il Cesena (triennio 1967-1970, 37 presenze e 9 reti), per poi terminare la carriera con le maglie di Derthona (serie C, 1970-1971), Rapallo e Sestri Levante (entrambe in serie D, dal 1971 a 1974).

Altri elementi da menzionare sono Mario David, difensore-centrocampista nativo di Udine e che in A giocò con Vicenza, Roma, Milan prima di chiudere con la Doria. Entrò anche in Nazionale, con la quale disputò i mondiali cileni del 1962, culminati con la tragica “battaglia di Santiago”, che lo vide coinvolto, assieme al compagno di squadra Giorgio Ferrini in una rissa in campo, iniziata al 7° minuto con quest'ultimo che reagì in malo modo ad un fallo da dietro del cileno Landa, venendo espulso. Il sudamericano Sanchez approfittò della confusione momentanea per sferrare all'oriundo azzurro Maschio un pugno che gli ruppe in naso.

Al 38° ancora Sanchez si rese protagonista di un altro gesto gravemente anti-sportivo: finito a terra dopo un regolare contrasto con David appunto, si inferocì dopo essere stato toccato dal ritorno dell'avversario sulla palla e quindi decise di adottare nuovamente la tattica di prima, colpendo al volto il giocatore italiano senza che l'arbitro sanzionasse il fatto e, anzi, assegnando una punizione al Cile. Ma ad azione corrisponde reazione ed il centrocampista azzurro fece una nuova entrata, stavolta pericolosa, colpendolo ad una spalla e facendosi espellere.

I padroni di casa vinsero l'incontro 2-0, ma la direzione di gara dell'inglese Ken Aston, ritenuto uno dei migliori al mondo, lasciò parecchio a desiderare ed il commentatore David Coleman, suo connazionale, definì l'evento calcistico con queste parole: “Buon pomeriggio. L'incontro a cui state per assistere è l'esibizione di calcio più stupida, spaventosa, sgradevole e vergognosa, verosimilmente, nella storia di questo sport .

Aston, dal canto suo, si difese così dalle critiche piovute da tutte le parti: “Non stavo arbitrando una partita di calcio, facevo il giudice in un conflitto militare”.

 La 'Battaglia di Santiago'

Però vi fu, alla fine, un episodio confortante, riflettente lo spirito dello sport: giunto a Milan per fare un provino con la società rossonera, incontrò Mario David, al quale strinse la mano, dichiarando grande amicizia tra di loro.

Tornando a parlare del campionato di Serie A, annata 1965-1966, il Bologna arrivò secondo classificato, dietro all'Inter che conquistò così il suo decimo titolo nazionale e la conseguente "stella", mentre la Sampdoria conobbe la sua prima retrocessione arrivando terz'ultima.

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