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Juventus-Bologna, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

Un'altra bellissima vittoria dei rossoblù a Torino con la Juventus risale al 5 ottobe 1980, quando il centrocampista Adelmo Paris trasformò, a pochi minuti dal novantesimo, un rigore concesso dall'arbitro Maurizio Mattei per atterramento dell'attaccante Eneas De Camargo: pallone nell'angolino e Zoff a sedere al centro, un'esecuzione impeccabile.

Gli emiliani partivano dalla squalifica di cinque punti inflitta a causa dello scandalo del "calcio-scommesse" e, nelle prime tre giornate, avevano raccolto quattro punti, frutto della vittoria casalinga sull'Ascoli per 1-0 e dei pareggi contro il Perugia (0-0 in trasferta) e Roma (1-1 al Comunale): arriva la trasferta in terra piemontese, con i bianconeri in gran forma e futuri scudettati, con lo stesso ruolino di marcia degli ospiti (vittoria per 2-0 sul Como e due pareggi per 1-1 contro Cagliari e Brescia). L'ultima vittoria del Bologna in casa della Juventus risaliva al 4 marzo 1962, con un 3-2 firmato da una doppietta di Harald Nielsen ed un gol di Marino Perani, eppure quella domenica d'ottobre di inizio decennio avrebbe regalato un'emozione indimenticabile ai felsinei, che disputarono una gara eccellente, coronata da un'azione iniziata da un gran tiro di Fiorini respinto da Zoff: Eneas si avventa sulla palla ma Osti lo atterra ed il fischietto maceratese comanda la massima punizione dagli undici metri, che Paris trasforma con la freddezza necessaria.

Il portiere della Juventus, intervistato a fine partita, dichiara: "Brutta Juve? Direi piuttosto grande Bologna".

Come già detto prima, i bianconeri piemontesi si aggiudicheranno lo Scudetto, anche se grazie al famoso episodio passato alla storia come "gol di Turone": il 10 maggio 1981, durante la gara interna contro la Roma, i giallorossi capitolini segneranno un gol con Massimo Turone, difensore, che però verrà annullato per fuorigioco dall'arbitro Bergamo, dando così inizio ad uno strascico di polemiche che tutt'ora non hanno trovato soluzione.

Quel campionato, oltre che per il gol di Turone e lo scandalo degli illeciti sportivi, va ricordato anche per la "meteora" Pistoiese, che schierava nella propria rosa il futuro commissario tecnico della Nazionale campione del Mondo nel 2006 Marcello Lippi, oltre ad autentici veterani della Serie A come Mario Frustalupi (due volte campione d'Italia con Inter e Lazio) e Mauro Bellugi (scudettato anch'egli con i nerazzurri milanesi).

Quanto a Eneas De Camargo, in quell'unica stagione bolognese (fu girato poi all'Udinese e poi tornò in patria) segnò 3 gol in tutto e giocò 20 partite, entrando nel cuore della tifoseria bolognese, che lo piangerà in occasione della sua triste morte, avvenuta a seguito di un incidente stradale il 27 dicembre 1988. Purtoppo anche il già citato Bellugi ebbe sorte simile, morendo il 14 aprile del 1990 e lasciando sbigottito il mondo del calcio italiano.

Per concludere in maniera più felice, il Bologna di quella stagione, non solo diede lezioni di grande calcio a tutta la Serie A, arrivando settimo e, senza la penalizzazione, anche quinto, ma raggiunge anche le semifinali della Coppa Italia: primo nel girone 5 della competizione, battendo Pisa (2-1 fuori casa), Lanerossi Vicenza (3-0 casalingo) e Sampdoria (1-0 a Genova), nonchè pareggiando per 1-1 col Napoli al "Comunale", i rossoblù guidati da Gigi Radice conquistarono il primo posto ed eliminarono poi la Lazio ai quarti di finale (2-0 all'andata e al ritorno), per poi perdere dignitosamente con i granata torinesi; nella prima gara giocata in terra emiliana, finì 2-2, mentre al ritorno si arresero solo ai tempi supplementari (2-3).

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