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Nuovo allenatore. Gerarchie quasi azzerate

Con l'avvento di Donadoni arriva non solo una nuova aria all'interno dello spogliatoio ma anche una bella "passata di bianco" sulle scelte prese precedentemente da Delio. Tutti si giocano un posto da titolare, fare buona impressione ora, è...

Lorenzo Romandini

Lo ha ribadito il nuovo allenatore del Bologna, ieri in conferenza stampa: “non voglio stravolgere le cose, almeno per adesso”. Questo porterebbe inequivocabilmente ad una soluzione tattica già vista in precedenza e adottata dall'uscente Rossi.

Sappiamo come già in passato Donadoni abbia utilizzato più volte due moduli in particolare: 3-5-2 e 4-3-3; queste sue dichiarazioni quindi propenderebbero per l'utilizzo della seconda disposizione in campo per i rossoblù.

Ovviamente ci si aspetta sempre che il cambio dell'allenatore, oltre a portare aria nuova e nuove motivazioni nello spogliatoio, possa portare anche una “passata di bianco” su quelle che erano le gerarchie adottate dal vecchio tecnico. Ogni giocatore in queste settimane avrà la possibilità di mettersi in luce, di potersi giocare una maglia da titolare con chiunque. In particolare occhi puntati sull'ex cagliaritano Crisetig, sappiamo che a Donadoni, un regista di razza in mezzo al campo che detti il passo della squadra, piace molto; sarà quindi compito dell'ex Nazionale Under 21 fare buona impressione e creare un sana competizione con il ragazzino Diawara. Non dimentichiamo poi tutti quei giocatori che con Rossi non avevano trovato spazio nelle sue formazioni (Acquafresca, Morleo, Brighi ect.).

Ora come ora di certo c'è solo la difesa, almeno per trequarti di essa; con ai box Maietta (non al meglio per uno problema muscolare) e Oikonomou out per una lesione al bicipite femorale (rietro previsto fine novembre), nella retroguardia del Bologna sicuri di partite titolari sono Gastaldello e Rossettini con Masina sulla sinistra. Da sciogliere invece le riserve per quanto riguarda il terzino destro, uno tra Krafth, Mbaye e Ferrari dovrà scendere in campo.

La questione cruciale invece è là davanti, nella zona offensiva del Bologna; Donadoni dovrà cercare in tutti i modi di recuperare fisicamente e soprattutto psicologicamente Mattia Destro. Il nodo gordiano potrebbe essere il mancato utilizzo di un appoggio per l'attaccante, un compagno con il quale dialogare. Quindi per riempire l'area avversaria ballottaggio in vista tra Mancosu e Acquafresca, che quest'ultimo ai tempi del Cagliari con in panchina Donadoni ne aveva messe 8 di palle in fondo alla rete.

Questa scelta inevitabilmente metterebbe in panchina uno tra Giaccherini e Mounier; il primo sicuramente in un ottimo momento di forma, il secondo invece nelle ultime uscite è sembrato più appannato e meno propositivo rispetto alle prime partire del campionato.

Fondamentale adesso è recuperare la lucidità di Destro sotto porta, quando comincerà a segnare, tutto il resto diventerà più facile.