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Nulla di nuovo sotto il sole, a parte Sartori

Manuel Minguzzi

Sulla partita c'è poco da dire. Il Bologna parte a difesa a tre ma all'intervallo, come a Venezia, si cambia e a farne le spese è Theate che poi si presenta in tribuna sotto la stampa. A chi gli chiede se ci sono problemi la risposta è un sbrigativo 'sì sì' che molto somiglia al 'non ho niente' di una donna. Se a Venezia però il cambio modulo aveva portato ad una rimonta, con il Sassuolo, squadra di rango superiore, no. Troppo organizzati i neroverdi e troppo spenti i rossoblù per cambiare l'inerzia di una partita stantia, da ultimo giorno di scuola e da studente medio che di prendere sette invece di sei non ne ha voglia. Il resto è cronaca, ovvero il numero zero nella casella dei tiri in porta effettuati dal Bologna nel primo tempo. Insomma, chiusura senza regali per i 19 mila del Dall'Ara forse più impegnati a difendersi dal sole che ad appassionarsi agli avvenimenti in campo. Tutti di marca sassuolese a parte il rigore finale di Orsolini. Alla fine un abbozzo di festa, con lo stadio già mezzo vuoto, c'è stato, con i giocatori a salutare i tifosi e a regalare maglie: quasi come se la sconfitta non ci fosse stata, applausi per tutti.