Galli: “L’amore verso mio figlio da parte di Bologna è bellissimo”

Sono passati 22 anni dalla tragedia che ha colpito Niccolò Galli, difensore giovanissimo del Bologna di altri tempi. A lui è tutt'ora dedicato il centro tecnico di Casteldebole, voluto fortemente da Gazzone. Il papà, Giovanni Galli, ha concesso un'intervista per Repubblica.

A maggio sarebbero stati 40 anni per Niccolò Galli, se non fosse stato per quel maledetto incidente avvenuto il 9 febbraio 2001. Dalla riconoscenza verso Gazzoni per aver intitolato il centro sportivo fino al ricordo commosso per il figlio: Giovanni Galli, ex portiere di Napoli, Fiorentina e Milan, racconta il dramma improvviso, vissuto subito dopo le prime grandi soddisfazioni di Niccolò. Da un cognome pesante in Italia, Niccolò cerca fortuna in Inghilterra all'Arsenal. Dove non lo conosceva nessuno. Ma era troppo pesante alternare la scuola e il calcio e tornerà a Bologna, la sua città felice. Viveva spensierato, da giovane diciassettenne. Poi l'esordio in Serie A: Guidolin aveva percepito la sua bravura. Doveva marcare Gabriel Batistuta sotto gli occhi dell'Olimpico giallorosso, non poco.

Indossava la maglia numero 27, tutt'oggi ritirata dal Bologna. Fabio Quagliarella lo ricorda portando quel numero sulla schiena, Saputo non ha osato rimuovere la sua memoria nonostante il miglioramente del centro sportivo. Papà Giovanni lo ringrazia e lo ricorda, dando un consiglio a tutte le giovani promesse del calcio, ovvero quello di seguire la propria strada senza mai imitare nessuno. Come aveva fatto suo figlio Niccolò.