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Seconda sconfitta consecutiva per la Virtus, che dopo Brindisi cede anche contro Capo d’Orlando, questa volta in casa, in una gara condotta interamente dagli ospiti: eccezion fatta per il 2-0 iniziale firmato in schiacciata da Fontecchio, infatti, i bianconeri hanno sempre dovuto inseguire.
Ancora senza Ray, Valli schiera in quintetto Gaddy, Williams, Fontecchio, Mazzola e Pittman, mentre Griccioli risponde con Perl, Ilievski, Jasaitis, Metreveli e Oriakhi. In mancanza del capitano è il centrone ex Miami l’uomo cercato con maggiore insistenza dalle vu nere, e sul suo contenimento gli ospiti hanno le idee chiare: fare fallo. Sono quattro quelli subiti da Pittman nei primi dieci minuti, difatti il suo dirimpettaio Oriakhi dopo poco più di quattro giri di lancette è già a quota tre, costringendo Griccioli a tenerlo seduto fino all’intervallo. È però la squadra ospite a dettare il ritmo, con Jasaitis caldissimo e Nicevic, subentrato proprio a Oriakhi, ben servito e preciso. C’è anche Gianluca Basile nei siculi, entrato a 4’40’’ dalla fine del quarto tra i fischi del pubblico e abile a smazzare un paio di assist. Saranno cinque le assistenze dell’Orlandina alla prima sirena, contro le zero della Virtus, una statistica che riflette le pessime percentuali bianconere: sia dal campo sia dalla lunetta, infatti, sarà una giornata di passione, e dopo dieci minuti le lunghezze di svantaggio sono otto.
Diventano dodici nel giro di tre minuti, quando però finalmente la Virtus riesce a coinvolgere di nuovo Pittman che guida un parziale di sette a zero per riportare a cinque i punti di distacco, obbligando gli ospiti al time-out. L’americano, tuttavia, non gode di grande supporto da parte dei compagni di squadra, con soprattutto Odom in versione trasparente, e la Betaland torna così ad allungare con un parziale di dieci a zero grazie al quale chiude il primo tempo sul 23-38. Sono ventisette le conclusioni tentate sin qui da entrambe le squadre, con la differenza che la Virtus ne ha infilate sette (26%) mentre Capo d’Orlando esattamente il doppio (52%).
Il parziale resta aperto fino allo zero quindici che vale venti punti tondi di vantaggio per i siciliani, parziale che si interrompe quando Williams indovina un gioco da tre punti fermando a sei minuti e trentotto secondi il digiuno bianconero. Inizia così una lenta risalita in quella che sarà l’unica frazione vinta dalla Virtus. Un quattro a zero siglato da un vigoroso Pittman e la prima bomba del match infilata dai padroni di casa per mano di Vitali avvicinano la singola cifra di svantaggio, che l’Orlandina però tiene lontana fino alla sirena del 43-54.
L’ultima frazione comincia con un parziale bianconero di sette a zero che non ti aspetti, e improvvisamente la partita si accende. Williams ne segna cinque in tre minuti, Odom dà segnali di vita e si accaparra due rimbalzi offensivi che Mazzola però non sfrutta. La Virtus, insomma, finalmente sembra esserci, ma l’illusione dura lo spazio di quattro minuti. Con un contro parziale di tredici a due, infatti, Capo d’Orlando rimette la gara sui binari che le sono più consoni. “Meritiamo di più” canta il tifo bianconero, mentre scorrono i titoli di coda verso il 64-76 finale: senza Ray, però, quanto di più può dare questa squadra?
OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA – BETALAND CAPO D’ORLANDO 64–76 (12-20, 23-38, 43-54)
Obiettivo Lavoro Bologna: Pittman 15, Fabiani NE, Vitali 10, Cuccarolo, Gaddy 12, Williams 14, Fontecchio 6, Mazzola 6, Oxilia, Graziani NE, Odom 1, Ray NE. All.: Valli.
Betaland Capo d’Orlando: Basile 2, Ilievski 8, Laquintana 11, Perl 12, Nicevic 15, Jasaitis 18, Vujicevic 2, Munastra NE, Metreveli 4, Oriakhi 4. All.: Griccioli.
Statistiche. Totale tiri: Virtus 23/67 (34%), Capo d’Orlando 27/56 (48%). Tiri da tre: Virtus 4/18 (22%), Capo d’Orlando 5/16 (31%). Rimbalzi: Virtus 46, Capo d’Orlando 35. Assist: Virtus 12, Capo d’Orlando 18. Valutazione: Virtus 65, Capo d’Orlando 91.
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