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Quella scritta ieri sul parquet di Reggio Emilia è una delle pagine più buie della storia della Virtus. La V nera retrocede, per la prima per demeriti sportivi, a soli quindici anni dalla tripletta Eurolega, Scudetto e Coppa Italia. Una storia ricca di successi quella della Virtus Bologna. Dal primo scudetto, quello del ’46, vinto, come riporta il QS, da una V nera ibrida. Il patron Mario Negroni, accordatosi con il numero uno della Effe Giovanni Bersani, iscrisse la squadra al campionato con il nome Fortitudo. Questo perché alcuni dirigenti della Virtus vennero indagati, ma in un secondo momento prosciolti, per i loro legami con il regime fascista.
Tra tanti alti anche qualche basso, come la salvezza del ‘71, raggiunta solo allo spareggio con Cantù. Il resto è storia recente, con la V nera che sale sul tetto d’Italia e d’Europa. Successi seguiti dalla radiazione del 2003, con la Virtus che risorge dalle ceneri acquisendo i diritti da Madrigali. Due anni in A2, poi è di nuovo massima serie con la finale scudetto del 2007 e la vittoria dell’EuroChallenge del 2009.
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