di f.m.
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Un esordio europeo che meno europeo non si può
Solitamente le sfide europee portano in dote un clima festoso e un giostra di colori in giro per le città. Come una grande festa, alla quale tutti vogliono partecipare nessuno escluso. Il discorso è a 360°: non stiamo parlando unicamente del fascino indiscusso della Champions League, ma anche delle coppe "minori" come l'Europa League e la Conference, così come l'Eurolega di basket che regala sempre bellissime gare e una buona partecipazione di tifosi ospiti. Bene, la giornata di ieri non ha avuto nulla di tutto questo. Di fascino ce n'è stato davvero poco, se non nullo. La colpa non è di nessuno (stadio scoperto a parte nel 2024...che tristezza), ma di una serie di piccoli e grandi sfortunati eventi. I tifosi ucraini presenti allo stadio Dall'Ara (sotto la pioggia....lo abbiamo già detto?), sono stati fantastici nei loro colori e nell'amore incondizionato per la propria patria. Peccato (per ovvi e drammatici motivi) che fossero in pochi, anzi pochissimi. Vandali e teppisti a parte, nelle partite che si disputano fra squadre del vecchio continente i tifosi ospiti sono da sempre la parte più divertente e folcloristica delle competizioni, soliti nel colorare le piazze, riempire i bar e i giardini delle città, con i loro cori, con le loro sciarpe e con le loro bandiere, ieri a Bologna di tutto ciò non si è visto praticamente nulla e, sinceramente, di voglia di fare festa da parte dei meravigliosi tifosi dello Shakhtar giustamente ce n'era davvero poca, se non sostenere la propria squadra per tutti i 90 minuti di gioco. Il meteo ha poi dato la mazzata finale al grigiume generale, nel soffocare in tutti i modi possibili e immaginabili lo spirito gioioso e gogliardico della contesa. Il sold out tanto evocato non c'è stato, e se consideriamo che si trattava della prima assoluta in Champions League fa venire un po' di amarezza. Putroppo la pioggia non ha dato tregua, e i tanti tifosi rossoblù con il biglietto (o abbonamento) in mano hanno deciso (anche saggiamente visto quello che sta succedendo in alcuni paesi della provincia e della Romagna) di rimanere a casa. Dunque un Dall'Ara in versione Champions con tanti spazi vuoti che aveva lo stesso sapore di una una minestrina riscaldata al ristorante stellato, un po' come vedere Dallinga in queste prime uscite.... La partita a reti inviolate è stata la ciliegina sulla torta di una giornata putroppo grigia che la città di Bologna attendeva da sessant'anni, e che stava preparando da 4 mesi. La prossima andrà sicuramente meglio (pioggia permettendo), ma la domanda sorge spontanea....ieri per caso c'è stata la Champions a Bologna?
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