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Un anno fa l’addio a Sinisa, la moglie Arianna invitata al Dall’Ara: “Era il mio scudo”

Un anno fa l’addio a Sinisa, la moglie Arianna invitata al Dall’Ara: “Era il mio scudo” - immagine 1
Il ricordo di Arianna, invitata allo stadio da Joey Saputo
Redazione TuttoBolognaWeb

Il 16 dicembre 2022 ci ha lasciato SinisaMihajlovic e tra Bologna e Roma sarà ricordato in occasione della sedicesima giornata di Serie A.

Lazio e Bologna sono state le due squadre più rappresentative della sua carriera, la prima da giocatore, la seconda da allenatore, con la magica salvezza del 2019 e tre anni successivi vissuti con l'incombenza della malattia. Una avventura emozionante, che lo ha portato anche alla cittadinanza onoraria di Bologna e ha unito tutta la città nella lotta alla leucemia. Non c'è stato il lieto fine ma Sinisa è rimasto nei cuori di tutti. La moglie Arianna è stata invitata dal presidente Saputo allo stadio in occasione del match con la Roma e lo ha ricordato così al Cor Sport: "Era il mio scudo, la mia protezione, la mia sicurezza ed era anche un gran rompiballe. Riusciva a essere presente perfino a 4 mila chilometri di distanza. A Bologna non l’avevo seguito, ero rimasta con i figli a Roma... Sinisa mi dava tranquillità ed era altro rispetto a come si mostrava, naturalmente amavo anche le fragilità che soltanto io conoscevo...". Un Sinisa grande lavoratore, perfezionista, consapevole che da una vittoria o una sconfitta dipendeva l'esonero o meno di qualsiasi allenatore: "Devo dire che mi manca anche il calcio, l’adrenalina della partita - ancora Arianna - Le tensioni, le emozioni dei giorni difficili, se perde lo esonerano, chissà come la prende, ma se vince si va alla prossima. Lui era capace di nascondere i malumori... Gli ultimi anni sono stati feroci, ho vissuto e visto cose pesanti. Ho davanti agli occhi il suo corpo magrissimo, stremato. Lui, che prima della malattia aveva un fisico stupendo, muscoli che allenava di continuo e senza conoscere la fatica, aveva sempre curato con attenzione l’aspetto. Quando si toglieva la maglietta riuscivo a percepire il suo imbarazzo, il dolore di non essere più se stesso". Domani è previsto uno striscione in suo onore al Dall'Ara.


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