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di f.m.
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di f.m.
L'esordio in Champions League al Dall'Ara con relativa musichetta che per un minuto ha fatto da colonna sonora ad un'intera città dopo anni tristi e bui e la magica trasferta di Liverpool che tantissimi bolognesi presenti ad Anfield ricorderanno per tutta la vita. Tutto molto bello, anzi, bellissimo, peccato che....
Peccato che dopo la sbornia della scorsa stagione, le grandi emozioni di Champions e la trionfale campagna abbonamenti dove migliaia e migliaia di bolognesi hanno sganciato fior di quattrini, da metà agosto il Bologna abbia vinto una sola partita fuori casa (su nove giocate) segnando col contagocce (tre punti contro Udinese, Empoli e Parma....in casa). Un mercato estivo che lascia ancora molto perplessi, nell'anno della Champions (dove potevano starci un paio di deroghe per far contenti i tifosi), ossia quella stagione sportiva che tutta Bologna ricorderà per i prossimi sessant'anni. Anche oggi pomeriggio contro il Parma il Bologna è stato artefice di una partita scialba, che una squadra di Champions, in UNDICI contro DIECI, deve vincere senza se e senza ma. Un attacco troppo povero per una squadra che deve affrontare due competizioni importanti. Un attacco dove l'oggetto del mistero Dallinga non sta dando nulla e il povero Santiago Castro che a soli vent'anni deve portarsi sulle sue giovani spalle tutto il peso e tutte le mancanze di una squadra che fa la Champions (...lo abbiamo già detto?)....in attesa sempre che Orsolini si sblocchi. Anche se siamo quasi a metà ottobre la classifica parla abbastanza chiaro: il Bologna si trova nella tristissima parte destra, posizione quasi impensabile fino a pochi mesi fa, posizione che fa tanto godere tutti coloro che, sempre pochi mesi fa, ci hanno considerato un fastidio ed un effimero e volgare fuoco di paglia. Adesso però la campanella della ricreazione sta suonando la fine dei giochi e, caro Mister, ora bisogna iniziare a vincere, per non tramutare in realtà l'incubo maggiore che pervade la mente di tanti tifosi bolognesi: tornare ad essere una squadra anonima.
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