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Sta arrivando la Kings League anche in Italia: ecco perché è così famosa

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In poco tempo la Kings League è stata capace di catturare un grande interesse di pubblico a livello globale. Scopriamo perchè
Redazione TuttoBolognaWeb

Nel giro di un paio d’anni, la Kings League è stata in grado di catturare in modo eccellente l’interesse del pubblico a 360 gradi, diventando famosa grazie ad una serie di caratteristiche innovative. A suo modo, questa competizione ha rivoluzionato la concezione di calcio tradizionale, combinando innovazione, digitalizzazione e coinvolgimento diretto del pubblico. Questa sintesi ha dato vita ad un fenomeno mondiale, un’alternativa fresca e accattivante al calcio che ben conosciamo.

Tra i meriti della Kings League c’è stato quello di catturare l’interesse dei giovani, in particolare i cosiddetti Millennial e soprattutto la Generazione Z. Quest’ultima consuma in modo ricorrente i propri contenuti preferiti su piattaforme come TikTok, Instagram e Twitch, ed è proprio il “canale viola” ad essere diventato la “casa” della Kings League. Il torneo è in grado di offrire contenuti esclusivi, eventi speciali o promozioni spesso disponibili solo in determinati Paesi: usando una VPN Italia, gli utenti possono accedere a questi contenuti in sicurezza e indipendentemente dalla propria posizione geografica.


Kings League famosa anche in Italia: le basi di un format innovativo e coinvolgente

Tra i meriti principali della Kings League c’è quello di aver introdotto un format dinamico e divertente: partite più brevi, da 40 minuti complessivi, e regole uniche come le carte speciali possono cambiare notevolmente l’andamento del gioco. Questi aspetti contribuiscono ad una competizione più imprevedibile e interessante. Un approccio tutto nuovo, che ha avvicinato non solo gli appassionati di calcio, ma anche un pubblico più ampio alla ricerca di puro intrattenimento.

A dare risalto alla lega è anche una massiccia presenza di celebrità e influencer: a cominciare dai fondatori della Kings League, ovvero l’ex calciatore Gerard Piqué e Ibai Llanos, uno degli streamer più popolari al mondo. La partecipazione di ex calciatori e personaggi social ha amplificato la visibilità del progetto, chiamando a raccolta fan di diverse generazioni. A differenza dei tradizionali tornei calcistici, che richiedono costosi abbonamenti, la Kings League è accessibile gratuitamente: ciò ha portato all’abbattimento di ogni barriera e ha reso le partite facilmente fruibili da un’ampia fetta di pubblico.

Nel giro di un paio d’anni, la Kings League ha già creato un forte senso di comunità tra i sostenitori. I fan possono rapportarsi continuamente con la competizione in modo diretto: sondaggi, votazioni e interazioni in live sono sempre disponibili durante le partite. Una strategia, quest’ultima, mirata all’aumento dell’engagement e della fedeltà del pubblico, al fine di rendere l’evento sportivo un autentico fenomeno sociale.

 

Espansione all’estero della Kings League: una strategia vincente

Facendo leva sul coinvolgimento del pubblico, la Kings League ha mirato fin da subito ad un’espansione planetaria e a collaborazioni strategiche. Nonostante sia nata in Spagna, la lega ha subito promosso la creazione di altre edizioni in diversi Paesi: l’ultimo in ordine cronologico è proprio l’Italia, dove la Kings League debutterà entro la fine del 2024. La collaborazione con grandi nomi del mondo social e sportivo e l’espansione strategica in mercati chiave hanno contribuito a consolidare rapidamente la fama del prodotto di Piqué e Llanos a livello globale.

Il brand Kings League è stato costruito in modo efficace, con particolare attenzione al branding e al marketing digitale. Il marchio ha saputo sfruttare al meglio le piattaforme social per creare un’identità riconoscibile, attraendo sponsor importanti come Spotify, McDonald’s e Xiaomi, per citarne alcuni, che hanno già messo sul piatto contratti da centinaia di migliaia di euro. Ciò ha contribuito ad un aumento costante della visibilità e del prestigio della Kings League sul mercato internazionale.