Fiducia, rispetto e lavoro: tre parole assai care al tecnico rossoblù, che, a prescindere da qualsiasi pensiero, conosce le condizioni fisiche e mentali dei suoi ragazzi meglio di chiunque altro. Le sue decisioni sono improntate anche a questo e nulla viene per caso o per esperimento fortuito. Ogni cosa è studiata nel dettaglio: "Passo tante ore a guardare come sta un ragazzo, che momento sta passando, chi può giocare meglio con un altro: chi sta fuori è giusto che si arrabbi, anche io da giocatore lo facevo, e a volte anche loro possono non capire le mie scelte, conta che il giorno dopo poi tutti vogliono lavorare per dimostrare di poter giocare"
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