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Ravanelli e il doping, quando le coincidenze sono troppe

Ormai hanno fatto il giro del mondo le accuse di Cedric Hengbart a Fabrizio Ravanelli suo allenatore, prima di essere esonerato, all’Ajaccio. Andiamo con ordine. Ravanelli viene contattato dall’Ajaccio, gli viene offerta la panchina...

Redazione TuttoBolognaWeb

Ormai hanno fatto il giro del mondo le accuse di Cedric Hengbart a Fabrizio Ravanelli suo allenatore, prima di essere esonerato, all'Ajaccio. Andiamo con ordine. Ravanelli viene contattato dall'Ajaccio, gli viene offerta la panchina del club corso ma l'ex attaccante della Juve impone anche l'arrivo di Ventrone, il preparatore atletico della Juve di Lippi e braccio destro del medico Agricola finito poi sotto processo per doping assieme a Giraudo. Il processo si chiude nel 2007 con la Cassazione che annulla l'assoluzione ottenuta in appello ma dichiara prescritto il reato. In parole povere, la somministrazione illecita di farmaci c'è stata ma il reato è caduto in prescrizione. Lo stesso Ravanelli durante il processo appare a disagio quando il giudice Casalbore lo incalza con alcune domande scomode. Ricordiamo che Agricola aveva giustificato l'uso dei farmaci spacciandoli per cure ai giocatori che soffrivano di problemi psicologici (stress e altro) e di patologie al cervello. Questo perché il Liposom, uno dei farmaci assunti dai giocatori della Juve di quel periodo, è un medicinale adatto alle cure di pazienti con alterazioni metaboliche cerebrali. Peccato che Ravanelli durante il processo negò di avere questo tipo di problemi. Quindi perché faceva uso di quelle sostanze? Poi è arrivato l'Ajaccio in cui il problema doping è stato riportato a galla da Cedric Hengbart: "Ci consigliavano di prendere dei medicinali e io sono stato tra i pochi a rifiutarmi: ho 33 anni, una carriera alle spalle e non la chiudo certo cominciando a impasticcarmi”. In conclusione rimane da notare come anche la Federazione francese avesse dei sospetti sulla squadra allenata da Ravanelli, infatti dopo un Rennes-Ajaccio 2-0 tutti i giocatori scesi in campo sono stati sottoposti a controlli, compresi quelli del Rennes per non fare differenze e avere un termine di paragone. Le coincidenze iniziano ad essere davvero troppe, come diceva Agatha Christie: due coincidenze fanno una prova.