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Processo Juve, nel dispositivo di deferimento menzionato anche il Bologna

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Il dispositivo del procuratore Chiné
Redazione TuttoBolognaWeb

Sono tre i filoni di inchiesta che hanno portato il procuratore federale Chiné a deferire la Juventus. Il primo è in relazione alla manovra stipendi la Juve è stata deferita 'per avere depositato presso la Lega Serie A gli accordi di riduzione di 4 mensilità (marzo, aprile, maggio e giugno 2020) di 21 calciatori omettendo di depositare gli accordi economici di integrazione ovvero di recupero di 3 delle 4 mensilità rinunciate'.

Il secondo è relativo ai rapporti con gli agenti 'viene contestata a Agnelli, Paratici, Nedved, e inoltre a Federico Cherubini, Giovanni Manna, D.S. della Under 23, Paolo Morganti, Head of Football Operations, Stefano Braghin, Direttore Settore Giovanile (attuale Head of Juventus Women), la violazione dell’art. 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, per aver violato i principi di lealtà, correttezza e probità, sia in via autonoma che in violazione e/o elusione di quanto previsto dall’art. 6.2, paragrafo 7, del Regolamento degli Agenti Sportivi della FIGC e in concorso con alcuni agenti in relazione ad una serie di trasferimenti, rinnovi di contratto o sottoscrizione di contratto da professionista.

In queste diverse situazioni comprese tra il 2015 e il 2022, secondo la Procura il club: avrebbe remunerato agenti sportivi per operazioni di trasferimento di calciatori in assenza di una reale attività di intermediazione dell’agente'.

L'ultimo filone riguarda le partnership con società terze, dove oltre a Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Udinese e Cagliari viene citato anche il Bologna. Si tratta dell'operazione riguardante il riscatto di Riccardo Orsolini, che la Juve ha accompagnato con un accordo confidenziale, il quale non sarebbe stato firmato da nessun dirigente rossoblù con potere di firma, aspetto che ha sempre portato Casteldebole a definirsi tranquilla. Questo il dispositivo di Chiné

'La stessa violazione dell’art.4 comma 1, del CGS, è contestata, oltre che a Paratici, anche a Cesare Gabasio, soggetto che svolgeva attività all’interno o nell’interesse della società Juventus, per aver violato i principi di lealtà, correttezza e probità, in relazione al fatto di aver trattato, sottoscritto o comunque pattuito con le società Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Udinese, Bologna e Cagliari accordi confidenziali aventi ad oggetto operazioni di mercato relative all’acquisto e/o alla cessione e/o al riscatto di calciatori, senza provvedere al deposito della relativa modulistica federale presso la Lega di Serie A e/o provvedendo a depositare modulistica federale recante pattuizioni in tutto o in parte diverse da quelle effettivamente concluse, così tenendo una condotta di palese elusione della normativa federale che, per ragioni di trasparenza, impone di dare adeguata evidenza agli accordi aventi ad oggetto il trasferimento dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori.

Ma sulle posizioni degli altri club, Chiné specifica quanto segue: 'Al riguardo, le posizioni dei club e dei rispettivi dirigenti che hanno realizzato tali rapporti con la Juventus saranno valutate all’esito delle ulteriori indagini in corso, ad oggi coperte da segreto istruttorio, a seguito della trasmissione degli atti dell’indagine penale da parte della Procura della Repubblica di Torino alle Procure competenti lo scorso 24 febbraio 2023'.

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