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Pioli: “Salvarsi è sempre dura. Non abbiamo parlato del mercato di gennaio”

Stefano Pioli è riuscito a risollevare un Bologna ultimo in classifica, con la squadra che sembra reagire alle difficoltà di inizio stagione. Il mister è tornato a parlare alla stampa, ecco le sue parole in una lunga stato...

Redazione TuttoBolognaWeb

Stefano Pioli è riuscito a risollevare un Bologna ultimo in classifica, con la squadra che sembra reagire alle difficoltà di inizio stagione. Il mister è tornato a parlare alla stampa, ecco le sue parole in una lunga stato intervista rilasciata al Resto del Carlino: "Non credo che salvarsi quest'anno sia più dura, è sempre un obiettivo difficile ma guardando le statistiche abbiamo gli stessi punti delle ultime due stagioni dopo tredici giornate. Bologna è una piazza prestigiosa e se accetti di venire metti in conto anche la pressione". Uno dei "problemi" sembra essere l'assenza di goal su azione di Diamanti, sono ormai nove mesi: "Strano, Alino in area ci arriva ma non è un problema, io gli chiedo l'intensità messa in campo contro l'Inter e Diamanti su Cambiasso domenica è stato eccezionale". Ovviamente non si poteva non affrontare il capitolo Kone, a segno appena è stato spostato più avanti: "Ha segnato perché ha sfruttato la sua miglior caratteristica: attaccare gli spazi. Può battere il record di sette goal fatti l'anno scorso". Passiamo al rapporto con il presidente: "Ci rispettiamo, io ho la libertà di decidere e lui giustamente il diritto di chiedere conto delle mie azioni. Per il mercato di gennaio non abbiamo ancora parlato, manca un mese e ci sono ancora quattro partite importantissime da giocare. Sul fissare tetti agli ingaggi il presidente è stato chiaro, è la normalità per una squadra con problemi economici, sta ai tesserati decidere se adeguarsi o meno". Infine due parole sull'attacco (spazio a Bianchi, Acquafresca in panchina) e sui giovani: "Cristaldo si è infortunato, Rolando sta bene e nelle ultime apparizioni ha dato un contributo importante. Su Acquafresca posso dire che le gerarchie le ha sempre sapute, non è vero che è fuori dalle mie scelte, contro il Sassuolo è stata la prima punta ad entrare quando mi giocavo la panchina. Per quanto riguarda i giovani posso dire che un conto è avere vent'anni, un altro averne ventiquattro. Sorensen è giovanissimo e un difensore, nel processo di crescita, può fare grandi cose assieme a errori banali. E' normale. Per quanto riguarda Alibec e Yaisien la forte concorrenza nel loro ruolo mi impone di fare delle scelte".