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In una intervista di qualche giorno fa, Antonio Mirante è tornato a parlare del periodo di Bologna e del suo ritorno in campo dopo il malore. Alla tv ufficiale giallorossa, il portiere ha raccontato quei momenti, per lui difficili.
"Tutto è iniziato dopo la partita contro il Torino - ha affermato - Ho pensato di tutto, alla mia carriera, alla mia vita, poi è subentrata la paura. In quel momento la cosa principale era stare bene. Mi sono curato a Roma al Gemelli e dopo 10 giorni si è capito che non era nulla di congenito, solo una infiammazione del miocardio. Potevo continuare a giocare. Per tre mesi non ho potuto neanche correre ma io ero proiettato alla ripresa. Il rientro in campo? Bologna-Atalanta 0-2, il mio preparatore Bucci mi disse che non mi aveva mai visto così teso. Era vero. Ma mi ritengo fortunato di essere stato seguito dal professor Zeppilli e dallo staff del Bologna".
Poi un commento sulla sua avventura rossoblù: "Mi sono trovato molto bene, eravamo neo promossi, la città è bellissima, la tifoseria anche. Poi Joey Saputo è una persona davvero perbene".
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