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Milos Teodosic: “Alla Virtus per costruire una nuova era vincente”

Terminata la presentazione della campagna abbonamenti, il fenomeno serbo Milos Teodosic si è presentato alla stampa ed ai tifosi

Redazione TuttoBolognaWeb

Milos Teodosic, davanti ad una folta platea ammassata nella pancia della Palestra Porelli, ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a firmare un contratto di tre anni con la Virtus:

"Come mi aveva già anticipato Predrag DanilovicBologna è la città del basket, possiede una grandiosa storia alle spalle, e sinceramente non ho avuto bisogno di molto tempo per prendere una decisione. Ho parlato con l'allenatore, il quale mi ha convinto velocemente. Sono qui per migliorare ancor di più la storia della Virtus". Parole al miele che fanno esaltare i tifosi presenti, ma non è finita: "Questa società, la città ed i tifosi meritano di partecipare all’Eurolega. Prima però c'è una Eurocup da vincere". Oltre ad avere le idee ben chiare sul presente e sul futuro, Teodosic si è dimostrato un grande conoscitore della storia bianconera: "La prima Final Four che ho visto nella mia vita è stata quella con la Kinder protagonista. Da queste parti hanno indossato la canotta bianconera giocatori che hanno dominato in Europa come Danilovic, Savic, Nesterovic e Jaric, oltre a Ginobili. Adesso l'obiettivo è quello di riportare la Virtus a vincere come allora". Sulle prossime sfide che vedranno la Virtus impegnata ad affrontare anche una corazzata come Milano, Teodosic ha voluto sottolineare che bisogna sempre pensare positivo: "Milano è una grande squadra, con grandi giocatori ed un budget importante. Ma anche noi dovremo essere rispettati". Sul derby contro i cugini della Fortitudo il serbo dice di essere pronto: "Tutti aspettano questa partita, per il bene della città e del basket, è bello avere due squadre al massimo livello. Io ci sono". Infine sulla sua esperienza in Nba, Teodosic ha voluto specificare che: "Dall'altra parte dell'Oceano il basket viene vissuto in maniera completamente diversa. Non mi pento di aver giocato per due anni in America. Si è trattata di una nuova esperienza: sinceramente mi divertivo di più in Europa".