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Maifredi e Corioni: quel Bologna champagne che ottenne la promozione

Redazione TuttoBolognaWeb

La cavalcata trionfale del 1987-1988 di Manuel Minguzzi

Gino Corioni arrivò al Bologna nel 1985, chiuse sesto in B con Mazzone in panchina. L'anno successivo andò peggio: decimo posto con Guerini e G.B. Fabbri in panca. Per tentare la scalata alla Serie A decise di affidarsi ad un illustre sconosciuto della panchina di nome Gigi Maifredi. Stagione 1987-1988, Maifredi ha allenato l'Ospitaletto (dove Corioni è stato presidente) e arriva Bologna con poche aspettative. I rossoblù, invece di andare a caccia di grandi nomi, decidono di affidarsi alle indicazioni del nuovo tecnico che sceglie di portare con sé in blocco una parte dell'Ospitaletto che negli anni '80 dall'Interregionale arrivò fino alla C1.

Così arrivano a Bologna De Marchi, Ottoni, Strada, Monza e Quaggiotto e Cusin. Quest'ultimo era già stato in Serie A con la Lazio ma non esordì mai, decise dunque di rilanciarsi a Ospitaletto in Serie C2 prima di passare in rossoblù. Oltre al blocco bresciano, arrivarono Villa (giocava nell'Orceana) e Stringara (dal Siena, militante in C1), due giocatori poco conosciuti ma funzionali al gioco di Maifredi. Insieme a loro i giovani talenti del vivaio rossoblù come Marocchi e Luppi, oltre all'esperto Pecci arrivato da Napoli. A guidare l'attacco, Marronaro (arrivato nel 1984) e Pradella (giunto a Bologna nel 1985 dal Padova).

I numeri sono esaltanti, il Bologna gioca 19 partite di campionato vincendone 12, pareggiandone 6 e perdendone una soltanto. Curiosità, l'unica sconfitta rossoblù arrivò all'esordio in campionato a Lecce, tre a zero secco, con relative critiche alla scelta della società di affidarsi a questo gruppo di giocatori con poca esperienza di Serie B. Da lì invece fu cavalcata trionfale fino alla promozione con una difesa di ferro (16 gol subiti) e un calcio scintillante che produsse 39 reti. Una delle partite più esaltanti fu lo scontro al vertice con l'Atalanta di Mondonico - del 10 gennaio 1988 - trafitta al Dall'Ara per 4 volte grazie alle reti di Marronaro (doppietta), Marocchi e Luppi. I bergamaschi, fino a quel momento, avevano subito solo 9 reti in 16 partite. Decisive le 21 reti di Marronaro, che si laureò capocannoniere del campionato.

Qui di seguito, il servizio Rai dell'epoca a cura di Gabriele Pasini.