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La Serie A scopre la Scozia: il Bologna in testa per acquisti made in Scotland

La Serie A scopre la Scozia: il Bologna in testa per acquisti made in Scotland - immagine 1
Dalla Premier League alla Scottish Premiership, il Regno Unito si conferma epicentro del calcio

Redazione TuttoBolognaWeb

La Gran Bretagna è la culla del football, giacché nato in Inghilterra. Oggi è (anche) terra del miglior campionato del mondo grazie alla Premier League. La Serie A insegue il campionato inglese per modello e introiti, ma sarà un processo lungo prima di arrivare a destinazione. Che passa anche dal mercato costellato da idee low cost: è sempre il Regno Unito l'epicentro, ma questa volta in Scozia vicino e nemesi inglese.

Come fa notare bene TuttoMercatoWeb, l'ultima tendenza delle squadre italiane si catalizza in Scozia. Sono diversi i talenti approdati nella Serie A, e il Bologna ne è maggior referente assieme all'Hellas Verona: Aaron Hickey ieri e Lewis Ferguson oggi per i rossoblù, Liam Henderson in passato (oggi all'Empoli) e Josh Doig nel presente per gli scaligeri. Senza dimenticare la Cremonese con Jack Handry, seppur meno impattante dei citati precedentemente.

Ma è un cammino in naturale ascesa. Dal Motherwell all'Aberdeen, i prossimi indiziati scozzesi sono Max Johnston e Connor Barron. Il primo era già stato cercato da Sartori in estate, che rischia di diventare un rimpianto dal momento che la Premier League (Brighton di De Zerbi su tutti) ci ha messo gli occhi addosso. Barron invece è già definito l'erede di Ferguson all'Aberdeen. Destino simile? Tutto da vedere. Nel frattempo la Scozia diventa sempre più gettonata per i club italiani e non, in cerca di talenti dal costo contenuto ma dalla resa remunerativa. In campo così come nel player trading, ultima arma utile per compere con i big club inglesi.

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