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Juve, arriva il deferimento per gli stipendi: processo a giugno, ma effetti sul 2024?

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Nuovo procedimento in arrivo per la Juve
Redazione TuttoBolognaWeb

Il procuratore Giuseppe Chiné ha deferito la Juventus per il filone di inchiesta relativo a manovre stipendi, partnership con società terze e operazioni con agenti.

Terminate le indagini il 12 aprile, è partita una trattativa tra procuratore Figc e la Juventus su un eventuale patteggiamento, il club ha cercato un accordo su una sola ammenda pecuniaria, ma non c'è stato un punto d'incontro utile e così Chiné è arrivato al deferimento. Sarà dunque un mese complicato per la Juve che il 22 maggio avrà il processo plusvalenze bis, club ritenuto colpevole ma servono chiarimenti sull'entità della penalizzazione, e a metà giugno dovrebbe poi vivere il procedimento su questo secondo deferimento. E' soprattutto la questione stipendi a essere, secondo l'accusa, grave e per cui sono indagati Agnelli, Paratici e Nedved. Secondo la Procura i dirigenti avrebbero depositato in Lega accordi di riduzione di 4 mensilità in periodo Covid con 21 calciatori, ma omettendo le integrazioni che hanno permesso ai tesserati di recuperare 3 mensilità, il tutto dopo l'esercizio contabile chiuso il 30 giugno 2020 (fonte Cor Sport).

Ecco allora che a metà giugno ci sarà un nuovo processo con capi di accusa molto pesanti, scontata una nuova penalizzazione oltre a quella plusvalenze, ma in un qualche modo i due procedimenti potrebbero essere legati. Se il 22 maggio la Juve dovesse ricevere una penalizzazione tale da escluderla dalle coppe, il procedimento stipendi e partnership terze potrebbe andare a pesare sul campionato 2023/2024.

 

 

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