Così, forse come celebrazione definitiva di un management che ha trovato la quadra per permettere agli emiliani di avere una visione a lungo termine, lo stadio Renato Dall’Ara avrà finalmente un nuovo look, più europeo, in una sorta di consacrazione della squadra stessa, ormai rivolta a obiettivi sempre più grandi e che guardano all’Europa.
La svolta Saputo, Sartori e Di Vaio
—Se dovessimo tracciare una linea di demarcazione, per stabilire quando le cose per i rossoblu hanno cominciato a girare davvero bene, dovremmo guardare al 2014 e all’acquisto della società da parte della famiglia Saputo.
In questi dieci anni sia Saputo che management sono stati oculati, precisi e tattici. Abbiamo assistito all’adozione di strategie mirate a consolidare una squadra che, con il tempo, ha saputo ritrovare un posto di tutto rispetto nella classifica di Serie A e nel panorama calcistico europeo. Era del tutto naturale che le aspirazioni si riflettessero quindi anche negli investimenti strutturali e, di conseguenza, al portare (e riportare) i tifosi allo stadio.
La famiglia Saputo, stabilita ormai da oltre mezzo secolo in territorio canadese, ha dimostrato un impegno costante nel sostenere il Bologna. Con un patrimonio stimato di 4,5 miliardi (di dollari), hanno creduto e investito nella squadra.
Circa le cifre improntate dai canadesi, in questo periodo relativamente breve, si stimano oltre 200 milioni (di euro), al fine di coprire le esigenze operative, così come per finanziare i progetti a lungo termine.
Una scommessa che, a conti fatti, ha dato al Bologna una stabilità finanziaria e la forza di ritrovare ambizione per i piani futuri.
Parte del successo - la maggior parte, si potrebbe dire - è merito di una gestione guidata da due nomi, la cui esperienza è stata essenziale per determinare le scelte emiliane. Da una parte Giovanni Sartori, Direttore dell’Area Tecnica, accompagnato da Marco Di Vaio, in carica di Direttore Sportivo.
Un duo che, grazie all’organico affiatato e capace della società bolognese, ha colmato le lacune lasciate dalla proprietà Guaraldi. Prestazioni eccellenti che hanno valso a entrambi un rinnovo contrattuale a febbraio.
Il lungo percorso per il nuovo stadio bolognese
—Del restyling riguardante il Dall’Ara se ne parla ormai dal 2020. Dopo una prima firma con la Fincantieri, il progetto a novembre 2024 passa alla Webuild, come si legge nel comunicato congiunto di Bologna FC e dell’azienda romana. Un impegno con diritto di esclusività fino al 31 dicembre 2027, per ristrutturare e riqualificare in modalità EPC (Engineering, Procurement and Construction) l’intero stabile.
La ristrutturazione dello stadio è, senza dubbio, uno dei progetti più ambiziosi del Bologna. Il club ha depositato in Comune il progetto, prevedendo un investimento di circa 100 milioni di euro.
Nonostante i lavori siano ancora fermi, il messaggio e la volontà di portare al club una nuova casa sono chiari. Un premio, si potrebbe dire, per la serie di ottime scelte di calciomercato degli anni passati, culminate nella possibilità di rifacimento del Renato Dall’Ara.
Quello che, per ora, sappiamo del nuovo progetto è poco. Secondo le stime, lo stadio potrà ospitare circa 30.000 posti, andando quindi a ridurre l’attuale numero, ma permettendo di essere molto più vicini al campo e godersi maggiormente l’atmosfera.
La novità più grande la rappresenta forse ciò che si troverà all’esterno delle mura: attività terziarie, aperte sette giorni su sette, con il fine di creare un vero e proprio centro d’intrattenimento.
Rimarrà, con un chiaro intento di collegare passato e futuro della società, la Torre di Maratona, posta nei distinti. L’identità bolognese di certo non mancherà.
Dove disputerà le partite il Bologna, durante la ristrutturazione?
—La modernizzazione costringerà la squadra emiliana a trovare un altro campo. Per questo le partite del Bologna avranno sede nella zona fiere della città, con la costruzione di una struttura temporanea pensata per circa 20.000 posti a sedere.
Un progetto che però, anche una volta terminata la sua utilità, rimarrà presente come “base operativa” per le partite casalinghe delle Giovanili e per la squadra femminile, con un totale stimato di 2000 posti.
Guardando a questo quadro, è facile capire come il futuro bolognese sia un foglio bianco su cui sono stati già scritti i primi versi di un poema di rinascita.
Dopo diversi anni passati fra incertezze e dubbi, i bookmaker guardano al futuro del Bologna con l’occhio tipico di chi ha fiducia nella costanza dei risultati, e nella sicurezza data da analisi delle prestazioni con poche o nulle sbavature.
I pronostici offerti da siti come codicipromozionali365.it sono ormai, infatti, sempre più favorevoli ai bolognesi.
La sfida finale davanti alla società emiliana è ora quella di portare tutti i risultati finanziari anche in campo, per stabilirsi nelle competizioni d’Europa e, perché no, portare a casa un trofeo che ancora manca in bacheca.
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