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Diceva ieri Roberto Donadoni a Radio 24: "Il Bologna di domani? Mi auguro di vederlo crescere sempre di più: questo è un po’ l’obiettivo che ci vogliamo dare. Adesso dovremmo valutare le cose per bene insieme al presidente e all’amministratore delegato per ragionare sul modo di rendere questa crescita continua".
Come sototlinea il Resto del Carlino, sembrano parole scontate, all’insegna del politically correct. E invece, tra le righe, spiegano bene la legittima volontà del tecnico (e del suo staff) di fare davvero, e non solo a parole, uno step in più per avvicinare gradualmente il Bologna a un futuro di gloria.
A Casteldebole, con la salvezza ormai raggiunta da mesi, la prospettiva di essersi messi alle spalle il periodo più nero, e mezza squadra assente per via degli impegni delle nazionali, è logico che i pensieri siano già in parte proiettati al futuro.
"La nostra volontà è trattenere i giocatori più forti", aveva detto ieri l’altro l’ad Claudio Fenucci. E tutti i pensieri sono corsi subito a Simone Verdi, colui che è già il pezzo più pregiato della collezione. Adeguargli il contratto e toglierlo dal mercato sarebbe la garanzia migliore che questo Bologna vuole crescere anche sul campo, e non solo nelle infrastrutture.
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