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TURIN, ITALY - FEBRUARY 16: Head coach of Juventus Thiago Motta looks on the Serie A match between Juventus and FC Internazionale at Juventus Stadium on February 16, 2025 in Turin, Italy. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)
La Juventus riparte da Tudor. Poche volte ai bianconeri era capitato di esonerare un allenatore a stagione in corso; con Thiago Motta le statistiche andranno aggiornate.
Decisivi i 7 gol subiti nelle ultime due partite contro Atalanta e Fiorentina; troppo pesanti i passivi dell'Allianz Stadium e del Franchi. Troppo pesanti le eliminazioni contro il PSV in Champions League e contro l'Empoli versione B in Coppa Italia. Troppo pesante il clima creato nella Torino bianconera da Motta. Il tecnico visto a Bologna sembrava tutt'altra cosa; un popolo intero - quello rossoblù - in estate si disperava per la perdita del condottiero capace di traghettare dopo 60 anni la squadra in Champions League. Eppure i primi periodi in bianconero facevano ben presagire, il primo gol subito solo alla settima di campionato, il debutto in Champions contro il PSV, la partita di Lipsia - tutta un'illusione: questo è stato Thiago Motta. L'identità di gioco si è vista solo all'inizio, poi la pareggite acuta, e il punto più basso: la "vergognosa" sconfitta contro l'Empoli in Coppa Italia. Gestione pessima di Motta, la fascia vagante, la poca empatia, giocatori in panchina o fuori ruolo: un disastro emotivo. Basta, redini a Tudor. Obiettivo salvare il salvabile.
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