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BILBAO, SPAIN - MAY 21: General view of the UEFA Europa League trophy on a plinth inside the stadium prior to the UEFA Europa League Final 2025 between Tottenham Hotspur and Manchester United at Estadio de San Mames on May 21, 2025 in Bilbao, Spain. (Photo by Justin Setterfield/Getty Images)
Ciò che preoccupa il Bologna e i club medio-piccoli di tutta Europa è la spinta verso la riduzione delle formazioni nei campionati nazionali e il possibile allargarsi della forbice con le big europee.
La forbice rischia di aumentare. Una spaccatura che potrebbe diventare troppo ampia quella tra i 20-25 grandi club di Europa e tutte le altre "medio-piccole". Il calcio dei ricchi e quello degli altri. E non è una questione di Superlega questa volta. Il punto di partenza è il calendario congestionato. FIFA e UEFA pressano per diminuire le formazioni partecipanti ai tornei nazionali di vertice: più spazio per competizioni europee e Nazionali. Le medio-piccole si oppongono. Se la Ligue 1 ha accettato il passaggio dalle 20 alle 18 squadre lo stesso non è stato per la Serie A. Qui entrano in gioco i ricavi televisivi: l'obiettivo dell'UEFA è quello di ricavare 6 miliardi nel prossimo triennio. Più soldi per le coppe europee a discapito dei campionati nazionali; meno rilevanti. Il rischio è che aumenti il gap tra le big e tutte le altre. Andrebbe ripensato il meccanismo di solidarietà studiato dall'UEFA per chi non gioca le coppe europee per evitare che la forbice con le big si allarghi ulteriormente. Va studiata una differente distribuzione dei ricavi.
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