Trasformatosi momentaneamente in 'matador', Marco Di Vaio sa come si vince a casa Juve e spera, come ha ammesso lui ieri, che possa saltare anche stavolta un risultato inaspettato, uno di quelli che farebbe uscire dalla crisi che attanaglia questo Bologna. Marco è sempre stato un 'matador' ma questo soprannome è sempre stato usato per Edinson Cavani, in questa occasione lo scippiamo per il nostro ex bomber. 26 febbraio 2011, come ricorda il Carlino, l'ultimo successo del Bologna a casa Juve, arrivato dopo 31 anni di digiuno. Gestione Porcedda, annata travagliata ma che grazie a quel successo diede vita ad una sontuosa salvezza anticipata prima del crollo finale. Malesani e i ragazzi si compatrono, pur essendo senza stipendi e senza tutto il clamore che ha accompagnato il Parma, Manenti, Ghirardi e tutto il contorno. Ma quel Bologna non aveva paura della Juve, fece una partita gagliarda, segnando, giocando a calcio, soffrendo in alcune circostanze ma meritando un trionfo bello quanto inaspettato. Assist di Mutarelli e tocco sotto di Di Vaio ad anticipare Grygera e Storari, zero a uno, ancora palla in profondità di Mutarelli per Meggiorini, sponda al centro per Di Vaio che si beva tutta la difesa e deposita sul primo palo, zero a due. E' delirio, si abbracciano tutti, Malesani con i giocatori della panchina che schizzano ad esultare con il capitano, a fine partita è un abbraccio collettivo, una vittoria fondamentale per una salvezza raggiunta con il cuore da un gruppo abbandonato dal suo proprietario.
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Febbraio 2011: Di Vaio ‘mata’ la Juve
Trasformatosi momentaneamente in ‘matador’, Marco Di Vaio sa come si vince a casa Juve e spera, come ha ammesso lui ieri, che possa saltare anche stavolta un risultato inaspettato, uno di quelli che farebbe uscire dalla crisi che...
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