"Secondo me ci sono da gestire gli equilibri psicofisici dei giocatori. Ci sono dei momenti in cui le partite cambiano. Le formazioni che faranno meno passi indietro rispetto a quello che è il proprio gioco sono quelle che alla fine faranno meglio. Serve un piano A e un piano B per ogni partita. Il calcio è leggermente diverso, l'intensità è inferiore perché la tenuta fisica e mentale dei giocatori non è lineare".
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