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“Ero un’ala attaccante, o meglio forse un’attaccante aggiunto: ho fatto più di 100 gol. Oggi è tutta un’altra storia: c’è più tattica, le ali sono diventate esterni e gli esterni sono indottrinati, dovendo giocare sempre con la squadra e per la squadra. Verdi e Suso? Hanno caratteristiche differenti da quelle che avevo io. Diciamo che io mi rivedo più in Chiesa, che ha gamba e corsa per fare anche tutto il campo come facevo io. Prima era più facile, avendo maggiore libertà e meno vincoli tattici”. Verdi e Suso devono portare anche la croce, non potendosi permettere di essere anarchici e dovendo per forza dare una mano alla squadra: “Sono due giocatori molto bravi che possono e devono crescere ancora. Prendiamo Verdi: ha un gran tiro con entrambi i piedi, ma gli manca continuità. Suso invece mi pare che l’abbia trovata. Al di là delle differenze, beato chi ha giocatori che sanno saltare l’uomo nel breve e nel medio lungo. Ma nel lungo è più bravo Chiesa, il più forte di tutti”.
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