Saputo a Bologna: sulle orme di Dall'Ara
—Joey Saputo ricorda anche quel periodo come non facilissimo per quanto riguarda la gestione di un club importante come questo. I partner di allora non erano sulla sua stessa linea d'onda, ma, da parte sua, la costanza e lo spirito d'iniziativa ci sono sempre stati e con il tempo hanno dato i loro frutti:
"Una volta che ci metto la faccia voglio che sia un successo. Ritrovarsi qui dopo dieci anni significa che prendere il Bologna in quel momento per me è stata la scelta migliore, considerando anche le difficoltà che oggi hanno alcune proprietà straniere".
Insegnamento dal padre Lino: importanza del capitale umano
—Saputo ha un occhio per ciascun tassello che forma il grande macchinario rossoblù. Per lui è importante essere presente nei momenti sia positivi, ma soprattutto di difficoltà, sempre pronto a tendere la mano. Dal tecnico Thiago Motta, che descrive come una persona fantastica e molto brava a far crescere i giocatori, fino all'ultimo magazziniere di Casteldebole. Tutti sono parte essenziale dell'azienda.
"Un'altra frase che ripete sempre mio padre è che il capitale umano è la cosa più importante di un'azienda. I giocatori li vedono tutti, ma dietro c'è un mondo: il magazziniere, chi lavora nel marketing, chi lava le maglie. Ecco perché per me sono importanti i compleanni di queste persone che lavorano a Casteldebole: perché per avere rispetto bisogna innanzitutto darlo".
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