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'Sessant’anni per tornare a giocare in Champions e tre giorni, da qui allo Shakhtar, per non dover scoprire che il sogno di maggio si è tramutato in incubo' scrive Massimo Vitali sul Resto del Carlino.
Da Como di apprezzabile c'è solo la reazione finale che ha evitato un tracollo clamoroso, perché per settanta minuti la partita è stata un incubo, così come sta diventando un incubo l'inizio di stagione del Bologna di Italiano, che in carriera non era mai partito così piano dopo 4 partite. A due giorni dal debutto in Champions non c'è tanto tempo per lavorare e oggi tante cose non funzionano, come sottolinea il Carlino in quattro macro punti. 1) la fase difensiva che è un guazzabuglio, 2) la fase offensiva che vive di giocate individuali e non di manovra corale, 3) i reduci dagli europei hanno le gomme sgonfie e 4) I pilastri come Beukema e Orsolini sono l'ombra di se stessi. E allora il Carlino si chiede, alla luce della prestazione di Como: la squadra sta rigettando l'idea di calcio dell'allenatore?
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