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Da Zauli alla fuga di Eriberto, fino alla forza di Sinisa nel combattere la sua malattia. Venezia un canale di emozioni per i rossoblù, scrive il Carlino.
Venezia per i rossoblù ha saputo esser tanto triste quanto dolce. Triste come Mihajlovic a bordocampo l'8 maggio 2022, già consumato dalla recidiva della leucemia. La partita terminò con un rocambolesco 4-3 in favore del Venezia, con l'allenatore rossoblù che si lasciò sfuggire una considerazione amarissima: "Forse facevo meglio a restare in ospedale...". Dolce come la corsa da centometrista di Eriberto, poi dichiaratosi Luciano, nel Bologna di Mazzone che il 31 ottobre 1998 al Penzo firma il definitivo 2-0, con un gol che ancora oggi fa stropicciare gli occhi ai tifosi rossoblù. Dolce come i ricordi di Roberto Zauli. Era il 2001 e pochi giorni dopo esser diventato un giocatore del Bologna, segnò nel recupero il gol vittoria (1-0). Ci sono anche allenatori che si sono accomodati su entrambe le panchine: Alberto Zaccheroni, dopo la promozione in B con il Venezia è passato al primo Bologna di Gazzoni. Però per sole dodici partite. Anche Pippo Inzaghi nel 2018 fa il salto dalla Laguna all'Emilia: un salto nel vuoto. Tanti intrecci, che si rinnoveranno sabato pomeriggio.
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