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Carlino – Accademia Mihajlovic

Redazione TuttoBolognaWeb

Il tecnico serbo abituato a lanciare i giovani

Sinisa Mihajlovic non si fa scrupoli a lanciare i giovani se bravi: "La carta d’identità non conta. Esistono i giocatori bravi e quelli meno bravi, con più carattere e meno carattere». Questa la filosofia del tecnico serbo che anche a Bologna sta cercando di dare fiducia ai più giovani.

L'ha sempre avuto nel dna, Sinisa, di gettare uno sguardo alle nuove leve, un po' come quando alla Roma si permise di andare da Vujadin Boskov per suggerire di portare in panchina un ragazzino: Francesco Totti. Anche da allenatore Mihajlovic ha mantenuto questa filosofia e la lista di giovani che ne hanno beneficiato è lunga, si parte da Donnarumma che fece le scarpe a Diego Lopez all'età di appena 16 anni, poi c'è stato Adem Ljajic tra la Fiorentina e il Torino, senza dimenticare Lyanco ed Edera, per concludere con Calabria e Niang al Milan, Obiang e Mustafi alla Samp e Babacar alla Fiorentina.