Archiviata quella passata, si pensa adesso alla stagione futura. E il futuro del Bologna passa anche per alcuni nuovi acquisti strategici che possono potenziare il collettivo. Dopo l’addio di Maldini dal Milan, Saelemaekers ha scelto Bologna e Bologna ha scelto Saelemaekers. “Lo vedo a destra, sinistra e a centrocampo. Può ricoprire diversi ruoli, ha conduzione di palla e dribbling, è un profilo che alzerà il livello e la competizione”, ha sottolineato Motta dopo l’arrivo dell’ex esterno rossonero. Il club che cerca il connubio con l’Europa potrà contare su un player in più dal buon rendimento. Ma Alexis non è, o almeno non dovrebbe essere l’unica arma in più di Thiago. Oltre ai singoli c’è il gioco e il collettivo.
Dopo le partenze di Arnautovic e Schouten, il Bologna riparte con quattro nuovi titolari nell’undici iniziale. Oltre all’esterno belga, ci sono Beukema, Kristiansen e Zirkzee. Complessivamente Freuler (attaccante dal Nottingham Forest), Calafiori (difensore dal Basilea), Karlsson (attaccante dall’AZ), Fabbian (centrocampista dall’Inter), Ndoye (attaccante dal Basilea), El Azzouzi (centrocampista dall’Union Saint-Gilloise) , Posch (difensore dall’Hoffenheim) oltre ai riscatti di Moro (Dinamo Mosca) e Van Hoojdonk (Heerenveen) fine prestito. Il centrale di difesa Sam Beukema, acquisto da 9 milioni, è stato uno dei migliori nell’ultima Eredivisie: aggressivo, forte fisicamente, punta a migliorare la costruzione dal basso dei rossoblù. Karlsson, che brilla ormai da due anni tra Eredivisie e coppe, è un’ala sinistra estrosa con il fiuto del gol: prenderà il posto di Barrow. El Azzouzi, piedi mediocri, potrebbe stupire per concretezza. Freuler, mezzala-mediano, è molto probabilmente il più completo sul piano tecnico-tattico. Dan Ndoye, esterno fisico e veloce, viene da un’ottima stagione col Basilea e da lui si attende qualche gol in più della media. E poi c'è il gioco, quello di Motta. Complessivamente il Bologna è una formazione che sa difendere col pallone e attaccare senza. In un torneo di squadre dinamiche, che aspettano l’errore dell’avversario, i rossoblù puntano al controllo più o meno totale del gioco. I numeri in difesa del Bologna sono analoghi a quelli di altre formazioni dal pressing ambizioso tipo Udinese e Atalanta. Ma nell’ultima stagione molti punti sono andati persi proprio quando la condizione psico-fisica non era al top. É lì che il Bologna diventa vulnerabile: difende male, attacca peggio. In fase di impostazione l’imprevedibilità della squadra si basa sulla circolazione rapida del pallone, sulla versatilità e sugli scambi di posizione. Con un possesso più opaco il Bologna paga l’assenza di giocatori particolarmente risolutivi sulla trequarti. Il futuro dei rossoblù si divide allora in due scenari, tra realismo e ottimismo. Nel primo caso riesce difficile credere che Motta possa migliorare il 10°posto dell’ultimo campionato. Considerando i rientri attesi di Lazio e Roma, l’ultimo piazzamento libero resta il 9°. Ma l’ottimismo ha sempre qualche buona chance di sopravanzare la ragione. E l’augurio è che il Bologna si spinga ancora più avanti, ai confini dell’Europa.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Bologna senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Tuttobolognaweb per scoprire tutte le news di giornata sui rossoblu in campionato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA