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Ancora polemiche sulla questione commissioni e marketing: la nota del club

La risposta del club agli articoli riguardanti le commissioni per gli agenti.

Redazione TuttoBolognaWeb

""Ancora una volta ci troviamo a commentare e a rettificare ricostruzioni giornalistiche inesatte e tendenziose. Come accadde dieci giorni fa a proposito delle vicende legate al marketing, Repubblica e Corriere di Bologna pubblicano oggi con curioso sincronismo due articoli sulle commissioni che il Bologna paga agli agenti dei calciatori.

"In questo caso, è soprattutto l’articolo di Simone Monari su Repubblica quello che, dalla titolazione ad alcune frasi contenute nel pezzo, offre ai lettori un quadro completamente distorto della situazione ed è quindi a questo articolo (fermo restando che molte delle imprecisioni sotto indicate sono contenute anche nel pezzo del Corriere di Bologna) che vogliamo ribattere punto per punto perché i tifosi del Bologna abbiano un quadro reale delle cose a prescindere dai ripetuti tentativi di una parte della stampa di gettare ombre sulla gestione del Club.

"Partiamo dal titolo: “Dieci milioni di commissioni. Petkovic, quattro volte Verdi. 700mila euro per Okwonkwo”. E nel sommario: “Ecco le cifre pagate dal Bologna agli agenti negli ultimi due anni. I prestiti Vassallo e Musto: mediazioni da 450mila euro. Per arrivare a Sadiq 770mila euro alla Arthur Legacy Sports Management”. Ecco, facciamo un po’ di conti anche noi: in 44 parole, sei falsità. Se non un record, poco ci manca. Ma andiamo con ordine: 

" 

  • Dieci milioni di commissioni. All’interno si specifica: “Da gennaio 2015 a gennaio 2017 il Bologna si è impegnato a pagare quasi 10 milioni di commissioni ai procuratori. 9,5 per la precisione”. Vero? Niente affatto: nella stagione 15/16 il Bologna ha sostenuto costi per agenti pari a 1.5 milioni di euro e nel 2016/17, esclusa la vicenda Britos, questi saranno inferiori al precedente esercizio.  Quanto agli impegni per il futuro, il dato riferito è ingannevole, perché come specificheremo più avanti caso per caso, gli impegni sono sottoposti a una serie innumerevole di condizioni legate al rendimento, alla carriera e alla permanenza in rossoblù dei giocatori, che a oggi non sono stimabili. Per capirci: molte commissioni vengono pagate in rate annuali e sono dovute finché il giocatore resta al Bologna; se viene ceduto, le restanti rate non vengono corrisposte. Come si fa dunque a fornire come reale un dato complessivo di questo genere?
  • Petkovic.  All’interno del pezzo si scrive: “Sorprende che per il tesseramento di Petkovic, pagato al Trapani circa un milione e trecentomila euro, siano stati versati 440 mila euro al procuratore”. Qual è la verità? Che ad oggi l’impegno assunto è per poche decine di migliaia di euro, mentre altre commissioni, da pagarsi eventualmente nei prossimi tre anni, sono vincolate al realizzarsi di una serie di condizioni (numero di presenze in Serie A in questa e nella prossima stagione, minutaggio, eventuale plusvalenza in caso di cessione, ecc.) che, se si realizzeranno, faranno comunque del giocatore un elemento di assoluto valore, per cui non sarà affatto insolito, nel caso, corrispondere commissioni più alte. Come nel caso di altre operazioni analoghe, però, Monari si guarda bene dal segnalare la presenza di queste condizioni, che gli avrebbero impedito di squadernare col solito finto candore certe presunte anomalie.
  • 700 mila euro per Okwonkwo. Premesso che la cifra è inferiore, qui si presenta un caso ulteriore e assolutamente usuale nel panorama calcistico mondiale. Il ragazzo è un prospetto seguito da molti club e arriva al Bologna a parametro zero. Normale che in un caso come questo venga corrisposta una cifra più alta agli agenti. Resta che il costo complessivo dell’operazione (che di fatto si limita alla sola commissione) potrebbe essere assolutamente vantaggioso per il Bologna in proiezione futura.
  • Vassallo: “I compensi agli agenti di Andrea Vassallo, tesserato a luglio del 2016, centravanti in prestito alla Carrarese, hanno raggiunto i 300mila euro”. E uno pensa: com’è possibile pagare tanto per un giocatore che milita in Serie C? Cosa c’è sotto? Ecco cosa c’è sotto: nulla è stato pagato di commissione e nulla sarà pagato finché il giocatore (arrivato peraltro dal Milan a parametro zero) non giocherà un certo numero di partite in Serie A con il Bologna: a una certa soglia una certa cifra, a una soglia ancora superiore, il restante. Cosa significa? Che se Vassallo diventerà un giocatore di Serie A, sarà corrisposta all’agente una cifra a quel punto congrua, in caso contrario nulla. Ma questo, in presenza di un’informazione corretta, lo si dovrebbe leggere sul giornale che pubblica il presunto “scoop”, non sul sito di un Club costretto a precisare le continue inesattezze. 
  • Musto: “Ma sorprendono ancor di più i 150 mila sborsati per il contratto di Lorenzo Musto, classe ’96, punta centrale del Renate”. Sorprendono anche noi, visto che la commissione vera ammonta a circa un terzo di quella cifra. Il resto subordinato anche in questo caso a un certo numero di presenze in Serie A con la maglia del Bologna e addirittura con la nazionale Under 21. 
  • Sadiq: “Sadiq, anch’egli legato alla Arthur Legacy, è costato al Bfc 770 mila euro”. Questa, in termini economici, è la falsità più grande: per Sadiq è stata pagata una commissione di poche decine di migliaia di euro. Non avendo il Bologna riscattato il giocatore, nulla in più è tenuto a versare. Ma anche nel caso in cui fosse stato riscattato, il costo della commissione sarebbe stato corrisposto in varie stagioni solo per gli anni di permanenza del giocatore in rossoblù. Quindi anche in questo caso impossibile quantificare un cifra; assolutamente scorretto poi darla per già interamente pagata.      
  • Ci siamo limitati a replicare alle inesattezze più gravi, ma lo stesso discorso può essere applicato a tutti i casi menzionati nell’articolo. In sintesi: le commissioni in genere vengono pagate a rate finché il giocatore è tesserato per il Club (e in molti casi sono sottoposte a condizioni). Non ha alcun senso quindi, ed è anzi contrario a ogni principio di correttezza giornalistica e di deontologia professionale, indicare cifre complessive, per di più citandole testualmente come intascate, pagate, ecc.

    "Rileviamo il chiaro intento di fornire questi dati “gonfiati” per mettere in dubbio la correttezza e la trasparenza delle operazioni effettuate e pertanto  il Bologna Fc 1909 tutelerà l’onorabilità e la reputazione sua e dei suoi dirigenti nelle sedi opportune; per il momento si è voluto dare ai tifosi un quadro realistico della situazione per impedire che questi incomprensibili attacchi a mezzo stampa generino preoccupazione e confusione in chi ha realmente a cuore le sorti del Club".

    "Questo il comunicato sul sito ufficiale del Bfc.