Ogni allenatore ha il suo, in questo calcio moderno. L'equilibratore.
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Anche a Italiano serve un equilibratore. Tocca a Pobega
Per Thiago Motta era Michel Aebischer, schierato inizialmente anche come esterno d'attacco, per Vincenzo Italiano, con difesa alta e centrocampo sollecitati, potrebbe essere Tommaso Pobega. Le prime tre partite hanno messo in evidenza una certa predisposizione al campo aperto, alla voragine di centrocampo quando salta la prima linea di pressione, uno squilibrio generale che poi si riverbera sulla difesa, costretta a scalare e a scoprire la zona centrale o esterna. Ecco allora che un uomo di gamba e atletismo, con inserimenti in avanti ma anche capacità di sacrificio difensivo, può fare al caso di Italiano. Pobega ha anche il vantaggio di potersi accoppiare a tutti i mediani del Bologna. Può giocare più basso, al fianco di Freuler, oppure più alto, alla Ferguson, insomma può diventare il jolly di centrocampo utile a cucire i reparti tra difesa e attacco. Il Bologna ha sofferto molto sulle corse all'indietro in questo avvio, cioè quando è saltato il pressing e si è spalancato il contropiede avversario, perché Freuler non è al 100% e Moro non ha le doti atletiche e di falcata per rincorrere gli avversari. Ma Pobega sì e può tenere maggiormente compatta la squadra seppur da baricentro più alto. Italiano lo conosce bene e lo ha fortemente voluto, il Bologna crede in lui e oggi più che mai i nuovi arrivati dovranno fornire nuova linfa ed energia. Aebischer forniva tanta corsa in fascia e successivamente palleggio facile a centrocampo per addormentare la partita e tenere il possesso, Pobega dovrà invece fornire fisicità, inserimenti, rincorse ed energia in quel calcio che Italiano vorrebbe tamburggiante e di alto ritmo. A partire da Pobega, l'uomo chiamato a ricucire il centrocampo.
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