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Beppe Accardi fa il procuratore da vent’anni, ma “uno come Mbaye non l’ho mai conosciuto. Con gli altri il grande problema è rincuorarli quando rimangono a sedere, il lunedì mattina devi tenerli su. Con Mbaye no. Lui mi dice:
‘Capo tranquillo, se non gioco si vede che mi devo allenare di più’”. Accardi non è soltanto l’agente di Ibrahima Mbaye, ma anche suo ‘padre’: “Due anni fa l’ho adottato, su pressione delle mie figlie. Viveva già con noi da prima. I veri genitori lo vengono spesso a trovare, abbiamo un gran bel rapporto anche con loro. Adesso ha casa in pieno centro, ma a Medolla viene a trovarci spessissimo”. Poi il racconto del provino a Dakar, dell’interessamento dell’Inter e del Palermo (Sabatini avrebbe raddoppiato l’offerta nerazzurra, ma l’impegno era già stato preso), del trasferimento in Italia e in particolare a Bologna: “Ibra dà tutto, ogni anno ha scalato le montagne, dovendo sempre vincere la concorrenza di qualcuno”.
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