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Mercato – Movimenti su Musa, ma il Bologna punta tutto su Castro: la situazione

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Bologna al lavoro su Castro ma anche su Musa: l'intrigo di mercato

Ormai è una telenovela quella della punta che il Bologna mira a prendere sul mercato di gennaio per dare man forte a Joshua Zirkzee. Santiago Castro resta il primo obiettivo, anche se negli ultimi giorni si sono registrati movimenti attorno a Petar Musa, croato del Benfica che è in uscita in questa sessione invernale.

La situazione non è affatto semplice perché il Bologna deve indirizzare le proprie risorse su una delle due pedine e attualmente l'argentino resta la prima opzione. Si lavora giorno e notte a Santiago Castro, che ha iniziato il preolimpico la scorsa notte con l'1-1 dell'Argentina contro il Paraguay e potrebbe rimanere a disposizione del ct Javier Mascherano fino alla fine della seconda fase, cioè quando verranno decise le qualificate nel secondo gironcino da quattro squadre: non è detto rimanga in nazionale fino all'11 febbraio e potrebbe liberarsi qualche giorno prima, ma resta il problema di circa altre due settimane da indisponibile per le rotazioni di Motta. Qualora Castro sbarcasse a Bologna salterebbe sicuramente Milan, Sassuolo e Lecce. Ma la situazione sta evolvendo. L'ultima proposta rossoblù, per non pagare la clausola subito, è di 10 milioni totali tra parte fissa e bonus, a cui aggiungere una percentuale sulla rivendita e accorciare le tranche di pagamento dal 2026 al 2025. Nemmeno questa sembra aver convinto il presidente Berlanga, il quale punta a 9 milioni subito di clausola. Il Bologna considera Castro un grande talento ed è entrato nell'ordine di idee di pagarla facendo uno sforzo economico anche nell'eventualità di dover sostituire Zirkzee a giugno, ma bisognerà incastrare i tempi burocratici dell'operazione. Diversi i nodi anche pagando i 9.1 milioni. In primo luogo vanno aggiunte le tasse, circa 2 milioni, a carico di chi compra, per cui l'esborso complessivo arriverebbe a 11 milioni da pagare entro pochi giorni dalla comunicazione ufficiale di saldare la clausola e liberare Castro. Significa tarare bene le tempistiche del pagamento. Poi le pratiche burocratiche per far sbarcare il giocatore a Bologna. Con Castro in nazionale fino a febbraio vanno incastrati i tempi per lo svolgimento delle visite mediche e del permesso di lavoro per giocare in Italia, altri due accorgimenti che il Bologna dovrà stabilire con assoluta precisione. Diventa naturale, dunque, alla luce di una trattativa molto complessa, lavorare anche su un piano b. Corrisponde al nome di Petar Musa del Benfica, su cui prima si era mosso il Genoa (è mancato l'accordo tra i club) e ora il Lille, due rivali per il Bologna che ha riallacciato i contatti per un prestito con obbligo di riscatto condizionato al rendimento del giocatore. Insomma, Castro a tutti i costi ma con Musa piano B. Da qui a dieci giorni la soluzione del rebus.



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